Salvini chiede che a giudici, preti e cittadini sia impedito esprimere dissenso verso il suo operato


«Sogno un Paese dove i preti fanno Messa e non politica, dove gli insegnanti fanno lezione e non politica, dove i magistrati fanno le sentenze e non politica. Mi porto via dall'Umbria testimonianze di affetto da tantissime donne e uomini di Chiesa che ci dicono di non mollare perché siamo sulla strada giusta». Lo ha dichiarato Matteo salvini, leader della Lega, nel corso di una iniziativa elettorale vicino Perugia.
Se l'italiano non è un'opinione, il leghista dice di sogna un mondo in cui nessuno possa interferire con i suoi interessi e in cui lui possa fare tutto ciò che vuole senza che nessuno possa obiettare. Non vuole che i preti dicano che Gesù non potrà mai stare con chi prega per la morte dei migranti o non vuole che i giudici riconoscano l'incostituzionalità di alcune sue promesse elettorali. Eppure lui bacia rosari e si attribuisce il volere di sedicenti "cristiani "umbri in quel suo costante uso della religione dato che i preti devono pensare a dir messa ma lui deve poter bestemmiare Dio per farsi campagna elettorale.
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