Salvini pretende si creda alla sua parola contro le documentate accuse riguardo ai sui suoi affari russi


Dopo l'inchiesta di Report che ha portato alla luce accuse che la comunità lgbt sostiene ormai da anni, Matteo Salvini ha scelto la strada del "non è vero perché lo dico io". Eppure è passato dal negare di sapere perché Savioni fosse nel suo staff ad ammettere di frequentare gli integralisti che gli venivano indicati da lui. Non solo. L'uomo che querela tutti (pur senza mai vincere alcuna causa) non pare minimamente interessato a querelare l'amico e il leader russo mentre spergiura che stiano mentendo a suo danno. D'altra parte un simile gesto porterebbe ad indagini su affari di cui il leghista pare non voler parlare...
E se è ormai pare consueto il triste il copione che vede Salvini impegnato a non rispondere alle domande su Mosca, al limite del patetico è stato il suo sostenere che lui vedrebbe tanta gente e che lui non può sapere cosa pensino di donne e gay i propri interlocutori. Peccato che, se davvero così fosse, ciò non spiega perché lui chieda la cancellazione delle sanzioni che impediscono a quell'interlocutore di venire in Italia o perché l'abbia invitato al suo congresso durante la sua incoronazione a leader del suo partito. E se davvero non condividesse le sue idee, perché ha patrocinato e presenziato il congresso di Verona organizzato dalle organizzazioni italiane che lo rappresentano?
Ma forse il vero capolavoro è l'aver pubblicamente siglato il "manifesto valoriale" che lo vede offrire potere politico alla lobby di Gandolfini (ovviamente legata a Komov) in cambio di voti, sostenendo che la famiglia debba essere composta da uomo-donna-bambino e vincolata al "matrimonio". Peccato che a firmarla siano stati uno sposato-divorziato-convivente (Salvin), una che ha una avuto una figlia da un tizio con cui convive (Meloni) e un pluri-divorziato che a tutt'oggi convive con una donna molto più giovane di lui (Berlusconi).
In quella ipocrisia, il padano spiega anche che lui sta negando ogni accusa senza neppure sapere di che cosa si sta parlando, affermando che lui non avrebbe visto la puntata di Report perché aveva preferito guardare Checco Zalone su Canale 5. Dunque come potrebbe mai negare un qualcosa che manco conosce?

Fatto sta che, grazie a quella costante presenza mediatica che gli offrono le reti televisive italiane, questa mattina era ad Agorà a sostenere che quella Lega che ha già rubato 49 milioni di euro agli italiani non sarebbe interessata ai soldi:


Per sua sfortuna, qui non basterà parlare di tortellini al pollo o mandare bacioni ai dissidenti per cancellare la gravità di incontri segreti con oligarchi che dichiarano apertamente di voler distruggere l'Europa al fine di poterla annette sotto il dominio di Mosca. E tutti sappiamo che nessun indagato ammetterà mai di sua spontanea volontà di aver preso soldi per tradire il proprio Paese: se cercare le mazzette è compito degli inquirenti, l'aver ammesso rapporti con le frange più estremiste e ricche del nazismo russo parrebbe già una premessa che in un qualsiasi Paese civile avrebbe condotto verso delle dovute dimissioni. In un Paese civile, appunto.
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