Savarese sostiene che la democrazia debba basarsi su chi è maggiormente manipolabile grazie alle fake-news


Forse ambiva a scimmiottare il suo amatissimo Salvini dopo averlo promosso alle elezioni umbre in cambio di un contratto commerciale che prevede il blocco ogni contrasto al bullismo omofobico nelle scuole, ma c'è da provare disgustoso davanti alla violenza ideologica con cui Filippo Savarese si mette a rivisitare le parole di un giornalista per scagliargli contro i suoi più feroci haters.
A capo della sezione italiana della lobby integralista di Arsuaga, collaboratore della setta integralista di Gandolfini e destinatario dei fondi russi con cui Dugin spera di poter distruggere l'Europa grazie all'ideologia sopranista, il signor Savarese cavalca l'omofobia che ha seminato per anni al fine di sostener che «il gay» sia un «pericolo per la democrazia» e uno spargitore di «odio» dato che osa criticare come a decidere del futuro dei nostri figlia sia anche chi vota di pancia credendo a qualunque bufala e fake-news sia stata messa in giro dall'estrema destra.
Sarà che lui ha ottenuto soldi e potere grazie alla "bufala gender" e che quindi teme chi osa sostenere che l'ignoranza non debba avere lo stesso peso di chi agisce secondo ragione, ma pare molto surreale che a fare una simile polemica e a sostenere che qualcuno voglia che il proprio voto «valga di più» sia un tizio che basa il suo lavoro sul raccontare che i suoi coiti valgano di più solo perché lui prova eccitazione sessuale davanti alle donne.




Se è sempre divertente come gli odiatori di professione amino accusare di «odio» ogni dissidente, una simile gogna social pare solo l'ennesima conferma della violenza insita in cui tizi che spacciano l'odio omofobico per "libertà di espressione" mentre incitano atti di odio contro contro chi osa esprimere opinioni a loro sgradite.

Basta leggere il messaggio scritto da Dario Accolla, tra i fondatori di Gaypost, per comprendere che non ci sia alcun odio nell'affermare che c'è un problema se il Paese rischia di finire nelle mani di chi compiace ogni odio e cerca cerca di dimostrarsi peggiore del suo peggior elettore, così come significativo è osservare come l'unica proprietà della lobby integralista è chiedere che Salvini abolisca di ogni forma di contrasto all'omoftransofobia:


A questo punto ci sarebbe da domandarsi quanti siano gli umbri che hanno votato Salvini perché lui odia gli stranieri che sanno che col loro voto hanno chiesto di contribuire al pestaggio dei bambini gay, a vietare l'autodeterminazione dei malati terminali o a promuovere l'idea che le donne debbano essere recluse in casa affinché producano bambini.
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