Scott Lively: «Obama è gay e ha creato disordini in Ucraina per impedire una legge anti-gay»


Secondo l'organizzazione integralista di Toni Brandi e di Jacopo Coghe, una cattivissima «gaystapo internazionale» che dicono fosse «incarnata in un’associazione LGBT ugandese» avrebbe osato denunciare «il pastore Scott Lively per “crimini contro l’umanità” poiché predicava la morale cristiana sulla sessualità, sulla famiglia e sull’omosessualità, in terra di missione, in Uganda».
Tradotto dalla neo lingua integralista, i due fondamentalisti dicono che sarebbe doveroso andare in un Paese in cui i gay siano uccidi a dire che Gesù odia i gay, così come raccontano che chi viene ucciso dovrebbe smetterla di rompere le scatole a chi fomenta l'odio. Non meno ipocrita è come Jacopo Coghe fosse al fianco di Salvini a sbraitare che sarebbe in corso «una invasione» di persone che vorrebbero «islamizzare l'Europa» quando poi racconta che lui ritiene che l'Uganda sia terra di conquista per chi vorrebbe imporre la sua strana concezione di "cristianesimo".
La lobby integralista sostenne anche che il loro beniamino amasse andare in Uganda a raccontare che i gay possano essere obbligati a essere eterosessuali, sostenendo che «le prove hanno dimostrato che Lively, in un paese dove l’omosessualità è stata illegale per decenni, si è sempre rapportato con le persone LGBT con massimo rispetto della loro dignità. Anzi, pur predicando la morale naturale, ha sempre criticato le leggi repressive nei confronti delle persone a causa del loro orientamento sessuale e ne auspicava il cambiamento». Con buona pace per Provita Onlus, sponsorizzare la pena di morte verso i gay non pare significhi «criticare le leggi repressive».

Quasi a voler sbugiardare ulteriormente la propaganda di Brandi e di Coghe, il loro beniamino se n'è uscito con un'altra sparata durante la riunione del Comitato di azione politica conservatrice dell'Oklahoma. L'integralista ha infatti sostenuto che l'ex presidente Barack Obama avrebbe fomentato intenzionalmente la rivoluzione in Ucraina del 2014 perché Obama «è omosessuale» e intendeva impedire l'Ucraina promulgasse la legislazione anti-gay in stile russo.
Lively ha sostenuto che le leggi anti-gay russe siano «uno dei risultati più orgogliosi della mia carriera» e spergiura che diverse nazioni europee fossero in procinto di emanare leggi simili nel 2014 prima che Obama facesse saltare i suoi progetti.
Dal palco il fondamentalista ha dichiarato: «Gestire intenzionalmente un colpo di stato per eliminare il presidente filo-russo in Ucraina, sapendo che i russi non avevano altra scelta se non quella di annettere la Crimea.... era un piano con cui Obama voleva puntare il dito sulla Russia, incolparli come aggressori e impedire all'Europa dell'Est di ritornare nella Federazione Russa perché tutti avrebbero adottato il divieto russo di propaganda gay ai bambini. Credo che Obama sia un attivista omosessuale. Non è solo pro-gay, è lui stesso gay e questo è stato il problema più importante per lui».
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