Simone Pillon esaulta per aver reso orfani i bimbi sgraditi all'ideaologia leghista


Il senatore leghista Simone Pillon esulta perché i bambini nati con due genitori dello stesso avranno meno diritti dei propri coetanei in quanto sgraditi all'ideologia leghista. Felice di aver contribuito a rendere orfani dei bambini, è dalla sua pagina di propaganda social che scrive:

Giudico la notizia una vittoria di tutti i bambini. Mi pare che la decisione della Consulta di rigettare il ricorso del Tribunale di Pisa e confermare il divieto di trascrivere atti di nascita con due genitori dello stesso sesso sia un atto di grande buon senso. La legge, ma prima ancora la natura umana ci ricordano che ogni bambino nasce da un uomo e da una donna. Voler forzare in modo intollerabile la realtà e giungere a comprare figli mediante la cessione di gameti, oppure con la barbara pratica dell'utero in affitto è atto contrario alla dignità umana e non può mai essere legittimato giuridicamente da una trascrizione anagrafica. Ciascuno nel privato è libero, ma i bambini hanno il sacro diritto di poter nascere e crescere con mamma e papà. La decisione segue di pochi giorni analoga pronuncia del Tribunale di Piacenza e prima ancora della Corte di Cassazione, confermando un chiaro orientamento giurisprudenziale che smentisce radicalmente gli esperimenti sociali di alcuni sindaci pieni di ideologia, che avevano violato le norme, trascrivendo atti di nascita evidentemente artefatti. Quei sindaci, tutti di area PD e 5Stelle ora farebbero bene a chiedere scusa ai bambini.

Sinceramente non si capisce in che modo ai bambini dovrebbe far piacere sapere che Pillon non vuole riconoscere i loro genitori, così come pare assurdo che la loro famiglia smetta di esistere unicamente quando oltrepassano i confini dell'Italia occupata da leghisti.
Al solito, l'offensiva della lobby integralista incarnata da Pillon pare intenzionata a usare i bambini come scuso per richieste che ledono proprio i diritti dei più piccoli per compiacere i pregiudizi degli adulti, magari sostenendo che i figli di Pillon debbano avere più diritti degli altri perché lui si vanta di essersi trombato una donna.

Ed è surreale che un avvocato propini una sua rivisitazione della sentenza, negando come il problema principale della vicenda da lui cavalcata per vantarsi della sua omofobia sia un po' diversa da come lui la racconta. La doppia maternità è stata negata perché il parto è avvenuto in Italia e negli Stati Uniti non è possibile indicare la doppia genitorialità nel momento in cui l’atto italiano indica un unico nominativo. In più, risultando solo figlio della madre statunitense, il bambino non può nemmeno godere della nazionalità né della cittadinanza italiana che sarebbe spettato a tutti i suoi coetanei.
Inesatta è anche la tesi finale proposta da Pillon, dato che la sentenza non fa altro che lasciare inalterato il vuoto legislativo e condannare i figli delle famiglie arcobaleno ad essere in balia delle scelte dei singoli giudici.
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