Un flop la manifestazione romana di Salvini


Salvini aveva promesso milioni di persone, la Questura è stata buona nel contare 50mila estremisti, ai quali erano state fornite icone raffiguranti il faccione del leader padano quasi volessero scimmiottare i miliziani dell'Isis in venerazione di un qualche mullah. E non meno dissimili dagli estremisti islamici erano i padani che invocavano il crocefisso come se lo ritenessero, in utile pretesto per giustificare il razzismo e la xenofobia.
Dal palco, Zaia ha eccitato i presenti sbraitando frasi come: «Togliere il galateo alle forze dell'ordine e riconsegnare il manganello, e non lo dico per strappare l'applauso alla piazza». Oppure la Meloni si è messa a sbraitare: «Io sono Giorgia, sono Donna, sono Mamma e sono Cristiana e questo non me lo toglierete». Peccato che l'estremista non ha spiegato chi dovrebbe «togliergli» le sue convinzioni.
Non è andata meglio con un Matteo Salvini che vuole riconsegnare i figli a genitori tossicomani pur di cavalcare le sue fandonie contro i bimbi di Bibbiano: «Qualcuno ha denunciato chi parla di Bibbiano. Io parlerò di Bibbiano finché quei bimbi non torneranno a casa dalle loro mamme e dai loro papà!», ha sbraitato il leghista prima di iniziare sfottere i genitori di Renzi. Insomma, un bullo che si diverte a insultare negando che i suoi figli dovranno rispondere di un padre che si è speso 49 milioni rubati agli italiani, che ha invocato l'impunità per il reato di sequestro di persona e il suo rifiuto a rispondere alle domande sul suo coinvolgimento nel Russiagate.
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