Don Bianchi non vuole che i bambini a lui sgraditi possano avere gli stessi diritti della gioventù padana


Che si tratti di fomentare odio contro gli adolescenti a lui sgraditi in virtù del loro orientamento sessuale o che si tratti di chiedere che a bambini nati in Italia siano negati pari diritti e pari doveri, don Mirco Bianchi pare intenzionato a non perdere occasione per ribadire la sua incondizionata fede in Matteo Salvini. Irridendo un tema serio che porta migliaia di bambini a non avere i diritti riservati ai loro coetanei, è facendone una questione d'odio contro chi non idolatra il suo "capitano" che il parroco di Villamarina e Gatteo Mare se ne esce scrivendo:


Solo qualche settimana fa, il sacerdote ha dovuto leggere dal pulpito della sua chiesa il vangelo secondo Matteo che recita “ero straniero, avevo fame, avevo sete e mi avete aiutato”. Chissà che si sarà inventato durante la predica per negare la parola di Dio e sostituirla con l'ideologia leghista... di certo lui è abituato a cambiate il senso alle parole dato che spergiura che l'odio omofobico sarebbe "libertà di opinione" mentre la contestazione sarebbe "discriminazione" verso il suo amatissimo Salvini:


La battutina del pare basarsi sul suo scongiurare che non ci sarebbe discriminazione nel discriminare e che la ridicolarizzazione del termine possa cancellare quello che lui non vuole vedere mentre odio il prossimo ed esalta sé stesso. Il tutto riconducendo ogni tema al suo odio religioso:

1 commento