Il nipote di Daniela Santanchè insulta Nappi: «Ricchione comunista». Poi celebra il nazifascismo


Pare che tutti i sedicenti "difensori della famiglia" abbiamo famiglie poco invidiabili. Se Mario Adinolfi ha il cuginetto che si diverte a mettere in musica le bestemmie per poi pubblicarle su Facebook, Daniela Santanché ha il nipote festeggia la nascita del nazifascismo mentre dà del «finocchio comunista» a chi non risulta conforme ai pruriti sessuali di Giorgia Meloni, l'altra integralista che teorizza la supremazia della "famiglia tradizionale" bianca e sposata nonostante lei si sia fatta ingravidare nel peccato prima di correre da Gandolfini ad annunciare al mondo che in padre di suo figlio non era suo marito. Ed ovviamente è stata lodata dal fondanentalista che vive un'unione matrimoniale sterile con la moglie anche se fa soldi dicendo che chi procrea debba essere ritenuto parte della supremazia padana di quel Salvini che si mostra con fidanzatine sempre più giovani dopo aver abbandonato moglie e figli per cercare di sollazzarsi con le figlie di persone che definiva «traditori».

Fatto sta che Filippo Garnero, nipote 16enne della senatrice di Fratelli d'Italia, ha così etichettato l'attivista Giovanni Nappi dopo un diverbio per gli insulti che il nipote della senatrice si divertiva a pubblicare contro Greta Thunberg. Si trattava di un post legato a quello che il 16enne aveva pubblicato per inneggiare al 100° anniversario della nascita dei Fasci italiani di combattimento, con tanto di immagine della cartolina "I pionieri di San Sepolcro", disegnata dall'illustratore Vittorio Pisani nel 1938 per la Federazione nazionale Arditi d'Italia.
Di quel post A chi gli muoveva obiezione Garnero diceva: «È una data storica importante» e «Ha segnato la storia italiana poi siamo noi stessi a decidere se positivamente o negativamente». Più in basso, c'erano gli emoticon del pollice in alto e del faccino sorridente di zia Fiorella, sorella maggiore della senatrice di Fratelli d'Italia.
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