Libero aizza gli haters leghisti contro la suora che osa non venerare il loro "capitano"


Matteo Salvini non ha mai celato il suo odio verso i religiosi che osano contestare il suo uso propagandistico dei simboli religiosi, alternando feroci invettive alla sua storiella per cui milioni di imprecisati vescovi, preti e fedeli si accalcherebbero attorni a lui per ringraziarlo di aver creato un "cristianesimo" in salsa sovranista che ha sostituito gli inviti all'accoglienza di Gesù con rosari agitati contro interi gruppi sociali durante i comizi politici.
E se della presunta religiosità di Salvini se ne potrebbero dire molto dato che il leghista è lo stesso che organizzava riti celtici per adorare le «sacre acque del Po», più evidente è come la propaganda leghista si si appropriata della religione cattolica al fine di proporla come simbolo identitaria che "giustificherebbe" odio razziale, religioso e contro le minoranze sessuali. È questo il motivo per cui a lui serve la religione e non può tollerare esistano dissidenti.

Fedele nel suo servilismo verso il padrone, il quotidiano di Vittorio feltri si è così prestato ad aizzare l'odio dei proseliti del "Capitano" contro una suora che ha osato esprimere simpatia per il movimento delle sardine. Contro di lei Libero ha già coniato il soprannome di "Suor Sardina" mentre spergiura che dietro di lei ci sarebbero i poteri forti. L ainsultano definendola «la monaca che ama banche e rifugiati» e la accusano di essere militante «nelle piazze che odiano Salvini».
nell'indecente articolo di Alessandro Giuli, la definiscono «una Suora di establishment e di potere, si direbbe piuttosto, e per capirlo basterebbe ricordare a quale persona subentrò nel 2010 al vertice dell’istituto bancario torinese: Elsa Fornero». E se non si capisce perché le destre odino in nome dell'odio che hanno fomentato contro altri, le bestie di Salvini si sono accalcate per dire che una religiosa non deve poter manifestare un libero pensiero ma deve essere obbligata a contribuire alle crociate di Pillon per imporre simboli confessionali nelle scuole in offesa a chi ha altre credenze religiose. Ed è così che li troviamo a scrivere:


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