Salvini non vuole che carabinieri "padani" paghino per aver ucciso uno "scarto" come Cucchi


La Corte d'Assise di Roma ha stabilito che Stefano Cucchi è stato ucciso da Raffaele D'Alessandro e Alessio Di Bernardo, i due carabinieri della stazione Appia che lo picchiarono così violentemente durante il fotosegnalamento da causargli i danni che portarono alla sua morte. Sono stati condannati ciascuno a 12 anni di carcere per omicidio preterintenzionale.
Il maresciallo Roberto Mandolini è stato condannato a tre anni e otto mesi di reclusione per la falsificazione del verbale di arresto, mentre Tedesco, Mandolini e Vincenzo Nicolardi e il quinto militare imputato sono stati condannati per falsa testimonianza.
I militari hanno ucciso un uomo e hanno coperto le loro colpe, ma Matteo Salvini vuole che i suoi elettori sappiano che lui sarebbe per garantirgli l'impunità dato che lui non pare aver problemi con chi uccide persone che lui reputa scarti umani. Insultata per anni la sorella della vittima con l'accusa di aver osato chiedere giustizia al posti di tacere davanti al brutale assassinio del fratello, durante un'intervista radiofonico ha sostenuto che la morte di Cucchi «dimostra che la droga fa male».
Sostenendo che lui non crede alle sentenze dei giudici dato che lui è giustizialista contro i migranti ma garantisca verso persone che considera parte del suo cerchio magico, il suo attacco all'autorevolezza della magistratura pare rientrare anche in quel suo negazionismo storico che lo vede riscrivere i fatti sulla base della sua convenienza, magari sostenendo che i campi si sterminio nazisti siano colpa della sinistra o che esisterebbe un "sistema Bibbiano" nonostante se la procura abbia provato le sue illazioni.

Nell'Italia leghista, un singolo abuso in un affidamento deve portare all'accusa di tutti gli assistenti sociali dato che usare i bambini porta voti, ma manciate di militari condannati per aver ucciso un uomo vanno assoluta perché la vittima era un rogato e quindi la sua vita vale meno di quella di un elettore padano (esattamente come diceva che per lui un nero vale quanto dieci bianchi davanti agli insulti ricevuti da Balotelli).
Ora la sorella di Cucchi, già vittima di innumerevoli indulti da parte di Salvini, paventa la possibilità di denunciare il leader padano per l'ennesima calunnia vomitata contro il fratello ucciso. Ma grave è anche come Salvini miri a creare odio contro la magistratura, facendoci tenere che la Lega imporrebbe sentenze decise a tavolino. Un leghista vuole che la polizia uccida qualcuno? Potrò farlo perché poi gli basterà dire che la vittima è morta per droga. Il sistema è lo stesso con cui il suo amato Putin ha lasciato che tutti i dissidenti sparissero o morissero per incidenti che dovremmo credere siano stati tutti casuali...
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