Adinolfi cerca di vomitare odio contro la sessualità di De Giorgi per screditare Renzi


Mario Adinolfi pare più preoccupato dalla mancata discriminazione delle coppie gay che da quei preti pedofili che lo applaudivano a quel congresso omofobo organizzato dalla Lega a spese dei cittadini lombardi.
Con i suoi soliti toni da bulletto coatto, è dalla sua pagina di propaganda che il fondamentalista sedicente "cristiano" scrive:

Leggo dal Corriere della Sera che il fondatore di Gay.it, il 51enne Alessio De Giorgi, con suo “marito” (le virgolette sono mie, al Corsera non sanno che il matrimonio tra gay è illegale in Italia) il 22enne moldavo Nicolae Galea sono i responsabili della macchina web renziana incaricata di oltraggiare avversari e critici. Per far fare comodamente questo lavoro, a De Giorgi sono stati assicurati 80mila euro annui dal ministro Bellanova e pure il giovanissimo “marito” ha avuto il suo bravo contratto da decine di migliaia di euro dal ministro della Famiglia, Elena Bonetti. Quesito: è corretto che per la comunicazione web di Renzi lo stipendio alla coppietta lo paghiamo tutti noi con le nostre tasse?

Pare curioso che Adinolfi non facesse l'indemoniato quando Salvini pagava con i soldi dei contribuenti lo staff incaricato di promuovere la sua figura, agitandosi come un posseduto solo in presenza di due gay. E poco chiaro è in che modo un contratto ministeriale dovrebbe interferire con compiti diversi da quelli contrattualizzati. Ma più di ogni cosa, da notare è l'intento di usare l'orientamento sessuale di una persona nel tentativo di screditarla, in atto contrario al codice deontologico dei giornalisti nel momento in cui il dettaglio è irrilevante ai fini dei fatti. Quindi perché l'Ordine non lo radia come pare sia il caso di fare dato che siano dinnanzi ad un buffone che usa il titolo di "giornalista" solo per defecare odio e cercare profitti personali sulla pelle degli altri?
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