L'ennesima bufala d'odio confezionata da Blondet


Seguendo l'esempio dei gruppi nazifascisti, anche il fondamentalista Maurizio Blondet pare aver deciso di traslocare la sua propaganda d'odio sui social network russi. Ed ovviamente l'ha fatto continuando a confezionare bufale con cui incitare l'odio dei suoi proseliti attraverso post come questo:


Con buona pace per il signorino Blondet, le drag queen non sono transessuali e il fatto che lui voglia fomentare odio contro le persone trans non è una "giustificazione" al suo dare falsa testimonianza. E neppure va meglio col suo sostenere che Sasha Sota avrebbe mostrato qualcosa ai bambini, in quella dialettica populista tipica dei fondamentalisti di estrema destra in cui i bambini vengono abusati come "pretesto" per giustificare qualunque forma di odio e di intolleranza. Data l'età, si spera anche che il signor Bolet sappia com'è fatto un genitale e che possa notare come in quella fotografia non ve ne sia traccia dato che la drag queen indossava ben cinque strati di leggins.
Se poi si approfondisce il tema, pare curioso che i genitori presenti non abbiano notato nulla che li abbia infastitidi e che la campagna d'odio sia partita da alcuni siti sedicenti "cattolici" che erano riusciti ad immortalare un singolo momento in cui Sasha aveva disaccavallato le gambe per raccogliere un libro. A questo punto verrebbe da domandarsi quanta perversione debba pervadere le menti integraliste degli amichetti di Blondet se questa gente non ha altri pensieri che cercare di creare odio contro il prossimo attraverso scatti decontestualizzati che vengono vomitati contro le famiglie e i bambini presenti.
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