Tuiach plaude alla De Mari e al suo sostenere che l'odio razziale abbia priorità sul contrasto al femminicidio


Non stupisce che il consigliere fieramente fascista Tuiach (ovviamente eletto con la Lega di Matteo Salvini) risulti uno sfegatato fan della signora De Mari. Su quel social network russo che dice di preferire a Facebook perché può insulare impunemente i gay e inneggiare alla svastica, il consigliere pare spellarsi le mani davanti al video di istigazione all'odio in cui la fondamentalista sostiene che le donne non dovrebbero parlare di femminicidio dato che lei vorrebbe si parlasse di sharia e del suo odio contro gli islamici:


Nel suo videoproclamo, la signora De Mari se ne esce con le sue solite stupidaggini propagandistiche, raccontando che quella degli islamici non sarebbe «violenza sulle donne ma affetto» prima di sostenere che Maometto fosse un pedofilo perché «il profeta Naometto sposò una bimba di 8 anni». Poi poco importa se i tempi erano altri o se anche la Madonna aveva 14 anni quando partorì il figlio di un Giuseppe più che maggiorenne...
Dicendo che ogni sua parola sarebbero «fatti che non possono essere discussi», è sempre tacendo sulle violenze della Bibbia che la fondamentalista dice che Maometto fece lapidare una donna e che quindi «nei Paesi non islamici, tirare uno schiaffo ad una donna è un crimine e fanno i centri anti-violenza, nei Paesi islamici no e non può essere criticato dall'Onu perché è bello lapidare le donne».
Insomma, solo in Italia possono esserci populisti che criticano chi condanna la violenza sulle donne in nome di quegli integralisti che loro vorrebbero imitare qui da noi.
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