Dilloagiulia, il sito per denunciare le omofobie quotidiane


Stessimo a sentire quello che scrive l'organizzazione omofoba Provita Onlus, in Italia non dovrebbe esisterebbe alcuna omofobia perché «i dati recentemente pubblicati dall’OSCE sugli Hate Crimes in 46 Stati (soprattutto europei), contribuiscono a smentire ciò che molte associazioni LGBT e organi di stampa continuano a ripetere rispetto a una presunta “emergenza omofobia” nel nostro paese, cioè che i crimini contro le persone LGBT sarebbero diffusi in modo allarmante in Italia».
Se pare evidente che l'organizzazione di Jacopo Coghe e Tony Brandi miri a sminuire un tema che riguarda le vittime delle loro invettive, il dato Osce da loro sbandierato deriva da come in Italia non esista un reato di omofobia e che la polizia non può certo classificare i reati denunciati in una categoria giuridicamente inesistente.
Eppure la destre usano quel dato contro le vittime di violenza, raccontandoci che quello che migliaia di gay che hanno subito omofobia non esisterebbero. Da lì parte il progetto Dilloagiulia.it, una piattaforma online finanziata dal dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Brescia che permette alle vittime di omotransfobia di poter lasciare una testimonianza in anonimo degli abusi subiti al fine di «dimostrare che le denunce ufficiali (appena 63 in tutto il 2017) non corrispondono a quelle reali».
Basta leggere le decine di racconti pubblicati per rendersi conto che l’omofobia è un fenomeno reale, diffuso soprattutto tra le fasce più giovani che spesso non sanno a chi rivolgersi. Il sito contiene anche un vademecum per sapere come comportarsi in caso di violenza, consigliando sempre e comunque la denuncia alle autorità.
Commenti