Don Marino Ruggero, il parroco leghista che ricatta i gay e pare voler tacere sui pedofili


Don Marino Ruggero è stato allontanato dalla parrocchia di San Lorenzo in Roncon di Albignasego, in provincia di Padova, con l’accusa di aver «violato il celibato» dati i rapporti sessuali che avrebbe intrattenuto con alcune parrocchiane. La Diocesi spiega che «in data 13 gennaio 2020 è iniziato, su mandato del vescovo di Padova, il processo canonico nei confronti di don Marino Ruggero, presso il Tribunale ecclesiastico diocesano» e che «a don Marino Ruggero, alla luce di precise accuse avvalorate da prove, vengono contestati comportamenti non consoni allo stato clericale, inerenti agli impegni derivanti dall'obbligo del celibato per i preti».
Fin qui non ci sarebbe nulla di strano, se non fosse che l'ex parroco è corso da Il Gazzettino a dichiarare:

Io sapevo di alcune accuse, certo, ma non c’è ancora niente di accertato. Mi pare vergognoso scrivere certe accuse quando non si sa ancora se siano vere o meno. Questo la Curia non avrebbe dovuto farlo. È solo una delle tante accuse che mi vengono fatte, dall’essere leghista in poi. Ci sono stati i provini al Grande Fratello, le mie posizioni sui Rom, le comunioni a separati e divorziati. Evidentemente sono considerato un prete scomodo e i preti scomodi vogliono eliminarli [...]Se questo è il metodo che usano, allora io inizio a fare l’elenco, con tanto di prove, di preti pedofili, gay o che hanno la donna che ha abortito, che sono a capo di grandi parrocchie della Diocesi di Padova. So bene chi sono e dove sono, ma i loro nomi non sono mai stati resi pubblici. Il trattamento deve essere uguale per tutti.

Tralasciando l'assurdità di un sacerdote che predica odio su base etnica e che accomuna l'omosessualità alla pedofilia quasi come se la violenza sui minori non fosse più grave di un naturale orientamento sessuale, fa riflettere che il sacerdote dice di conoscere preti pedofili, dice di poter fare i loro nomi come se lo avesse saputo al di fuori di una confessione e pare non sia corso dai carabinieri a denunciare i fatti. Più del suo odio contro i colleghi gay e dei suoi rapporti sessuali, a far rabbrividire è come il sacerdote leghista paia dirci che lui ha lasciato che dei sacerdoti potessero continuare ad abusare di bambini.
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