Dopo la disfatta, Salvini riparte dall'odio contro i migranti sparando numeri a caso


Sarà che il leghista Matteo Salvini campa sul razzismo e sul suo ostentato odio versi i migranti, ponendoci come un bulletto che si è arricchito negli anni passando dall'augurare che il Vesuvio uccidesse i meridionali al vantarsi di non volere che altre etnie possano avere le possibilità di cui lui ha goduto a piene mani, ma ormai pare ridicolo nel suo ossessivo tentativo di cercare potere attraverso un costante ricorso all'invettiva contro i migranti.
Se già in passato Striscia la Notizia si occupò di come ad ogni comizio il padano spergiurasse dati a caso sul numero di sbarchi, anche dopo la sconfitta in Emilia Romagna il padano pare ossessionato dal giurare che lui impedisse a quella gente di poter scappare da fame e guerra. E scrive:


Solo dieci ore prima spergiurava un numero molto diverso:


Tra numeri sparati letteralmente a caso, l'unica costante è un leghista che cerca di spaventare gli ignoranti dietro la finta promessa che lui non permetterebbe mai a quella gente di poter essere salvata dalle acque del Mediterraneo (anche se poi, nella realtà, li faceva sbarcare di notte limitando a nasconderli all'elettorato).
Se poi si guardano i numeri reali, scopriamo che il padano fa finta di non sapere che lo scorso anno la Libia e l'Iran non erano destabilizzati come lo sono ora, dopo l'attacco da lui lodato. Non tiene conto dei ricollocamenti e dei rimpatri, così come nega l'evidenza di come non ci sia alcuna correlazione con i crimini e la sicurezza. Insomma, al solito pare voglia ingannare gli italiani attraverso lo sfruttamento del razzismo e della paura come fonte di profitto personale.
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