Il Giornale si mette a usare lo stesso linguaggio di Provita, teorizzando il "pensiero unico"


Giuseppe De Lorenzo risulta l'autore di un articolo apparso su Il Giornale dal titolo "La dittatura delle sardine" in cui il quotidiano sovranista spara a zero contro chiunque osi contrattate la dialettica dell'odio su cui campa il loro amato Salvini
Ricamando teorie azzardate riguardo a chi dice che tutti hanno diritto di parola ma ciò non significa che qualcuno debba necessariamente stare a sentire tutti, l'articolo incalza:

Ma da qui a mettere per iscritto che Lega, FdI, CasaPound e pure Forza Nuova non possano essere ascoltati dai propri sostenitori ce ne passa eccome. Se non capite dov'è il confine tra opposizione e imposizione, allora abbiamo un problema. Perché questa è la linea rossa che divide la democrazia dalla dittatura del pensiero unico: non esiste un progetto di società giusto o sbagliato, esiste un programma politico mio e tuo, di destra e di sinistra. E nesuno dei due è del tutto 'vero' o del tutto 'fasullo'.
Non so se questo articolo verrà mai giudicato da un giudice-sardina o da una Commissione Segre qualsiasi. E comunque mi sento al sicuro: dicono che ho libertà di parola. Ma se dovessimo applicare il manifesto delle sardine, allora non avrei il "diritto" di avere "qualcuno che mi stia ad ascoltare".

Sarà che il signor De Lorenzo è pagato per denigrare chiunque chieda un contrasto all'odio, ma forse qualcuno dovrebbe dirgli che lui non ha alcun "diritto" di avere "qualcuno che mi stia ad ascoltare" dato che in democrazia sono i lettori a decidere cosa leggere. E non va meglio quando a dire che non esiste un «progetto di società giusto o sbagliato» sono quelli per cui esisterebbe un matrimonio giusto e uno sbagliato, un colore della pelle giusto e uno sbagliato, una nazionalità giusta e una sbagliata...

Pare anche interessante osservare come la propaganda di un fantomatico «pensiero unico» sia nato tra gli evangelici statunitensi, sia stato portato in Italia da Provita Onlus e sia stato infiltrato nella Lega al punto da portare i quotidiani salviniani a usarlo come spauracchio per creare paure. Il tutto, peraltro, elevando i fascisti che vogliono togliere le nostre libertà personali (vietando aborto, eutanasia, autodeterminazione e il diritto alla propria identità di genere e al proprio orientamento sessuale) a paladini della libertà di pensiero.
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