Il sindaco di Trieste si scusa per gli insulti di Tuiach. Lui insiste: «Io ho la colpa di essere cattolico»


Il sindaco di Trieste ha chiesto scusa a nome del consiglio comunale per le offese che il consigliere Fabio Tuiach ha riservato alle persone lgbt attraverso molteplici messaggi social. Il primo cittadino ha anche osservato come quelle parole danneggino la città, anche se il camerata che sostiene di essere "cattolico" ha replicato con le sue consuete calunnie condite dal suo arrogante pregiudizio (ovviamente brandendo un rosario come quel padano che gli ha regalato uno stipendio pubblico):

Noi cattolici non siamo lasciati in pace perché anche qui a Trieste la nostra religione viene insultata. In tutti i gay pride in Italia e nel mondo insultano la religione cattolica. Il sindacato di estrema sinistra non è che rappresenta tutti i portuali. Gli lgbt sono arrabbiato con me perché da cattolico ho detto che la nostra religione li considera un abominio, ma questo non si può più dire [risatina]. Fior fior di santi hanno parlato in questo modo. La nostra fede ha delle regole e io ho la colpa di essere cattolico.

Pare inutile osservare che giustificare l'odio con una strana reinterpretazione della religione significa scimmiottare quegli jihadisti che lui dice di odiare quando invita a sfanculare Gesù e il suo invito all'accoglienza. Potete trovare qui il video dell'assurdo confronto di Tuiach contro il mondo civile nel video di (a partire da 1:22:36).
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