Coronavirus. Aggredito perché scambiato per un cinese, ecco le conseguenze dell'isteria fomentata dai populisti


Il leghista Matteo Salvini sbraita che moriremo tutti, ma poi porta 1500 ricconi provenienti dalle aree colpite dal coronavirus ad una cena finalizzata a raccattare soldi per il suo partito, dimostrando che forse manco lui crede all'allarmismo che sta vomitando da giorni al solo fine di fomentare paure ed isterie da poter mettere a frutto per il suo tornaconto personale. E se si assiste all'assurdità di supermercati presi d'assalto nonostante un virus non comporterebbe in alcun modo dei problemi di approvvigionamento alimentare, arrivano immagini ancor più aberranti che mostrano come alcuni violenti si sentano legittimati ad aggredire e picchiare persone incontrate al supermercato solo perché pensano siano cinesi.


Tutto questo accade perché c'è gente che è spaventata oltre ogni razionalità e il padano si guarda bene dal dire loro che a portare il virus nelle terre dominate dalla Lega sono stati dei ricchi imprenditori lombardi di nazionalità italiana e non certo quei migranti contro cui il leghista aveva cercato inizialmente di orientare l'odio dei suoi proseliti. E chissà se siamo messi così male da pensare ci possa essere qualcuno pronto a credere alla sua favoletta di come lui avrebbe impedito ogni contagio sigillando ogni confine in modo da recludere un intero popolo ed abbandonare i nostri connazionali all'estero.
Il bello è che poi questa è la gente che vorrebbe uscire dall'Europa sostenendo che l'Italia sarebbe un posto migliore se fosse data nelle mani di politici che giocano a fare gli immunologi e persone che picchiano altre persone per strada pensando che l'odio sia la risposta a tutto.
1 commento