Russia. Assolto dopo aver ucciso un gay


Un tribunale distrettuale di Mosca ha assolto un uomo che ha aggredito e ucciso un gay, accogliendo la teoria della difesa volta a sostenere che la vittima fosse accidentalmente caduta sul coltello.
I fatti risalgono al 30 giugno del 2019, quando Evgeny E. e Roman Y. sono stati aggrediti con insulti omofobi mentre attendevano un taxi all'esterno della stazione di Kursk. L'aggressore, ubriaco fradicio, ha colpito Evgeny con un pugno in testa e la coppia ha iniziato ad inseguirlo. A quel punto l'uomo ha tirato fuori un coltello ed ha pugnalato Evgeny al cuore. Alcuni passanti hanno fermato l'aggressore mentre ogni tentativo di rianimare il 47enne non ha avuto successo.
Dopo circa sette mesi di detenzione preventiva, il tribunale ha rilasciato dopo che la giuria l'ha dichiarato "non colpevole" asserendo di credere alla teoria della difesa volta a sostenere che vittima fosse caduta sul suo coltello. Ed oltre a risultare palesemente patetica, quella versione dei fatti era smentita anche dalle riprese si una telecamera di sorveglianza.
L'imputato è stato ritenuto colpevole solo delle ferite inferte al partner della vittima. Diverse associazioni LGBTI hanno chiesto lunedì di chiedere giustizia e chiedono un nuovo processo che sappia dare un chiaro segnale contro la persecuzione e violenza contro le persone LGBTI che si respirano nella Russia che tanto piace a leghisti ed integralisti.
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