Tuiach continua ad offendere i cristiani sostenendo che il suo odio sarebbe espressione della loro religione


Al consigliere Fabio Tuiach sfugge un'ovvietà: attribuire una violenza alla volontà di Dio non è un pretesto a compiere il male, è solo blasfemia. Dunque il fatto che lui ami sbraitare che Dio debba essere ritenuto un essere malvagio che odia l'amore e si compiace del fascismo non significa certo che quella porcheria debba essere attribuita ai cristiani per bene che ben si guardano dal condividere l'odio del consigliere.
Eppure è inveendo contro Facebook e contro i gay che l'esponente di estrema destra afferma che il suo odio dovrebbe essere inteso come espressione della «religione cattolica» al pari di come qualche criminale dell'Isis dice che l'odio dei miliziani sia questione di fede


Offendendo la Verità nel dichiararsene il detentore, il consigliere pare non aver capito bene cosa dicesse Gesù nel suo predicare che chi si esalta sarà umiliato dato che il consigliere di aspetto trasandato si proclama «bello» mentre sui vanta di aver ripetutamente ingravidato la bernarda della sua mogliettina:


Cosa dovrebbe c'entrare la GpA con i deliri del soggetto? E in che modo sostiene che l'odio dovrebbe essere ritenuto un diritto di chi vuole limitare la libertà altrui per imporsi come un fascistello da quattro soldi?
Il riferimento a Striscia la Notizia riguarda il servizio confezionato da Chiara Squaglia riguardo alla sua omofobia, ma non è chiaro se il consigliere voglia insinuare che l'inviata sarebbe brutta o se sostenga che debba necessariamente essere omosessuale dato il suo ritenere che solo un gay potrebbe non essere omofobo quanto lo è lui.
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