Una drag legge delle fiabe, ma i leghisti e i neofascisti ci vedono «incesto e sesso gay tra minori»


Sembra che lo stalking del consigliere Fabio Tuiach contro i gay non abbia mai fine. Pagato con denaro pubblici, l'esponente dell'ultra-destra è impegnato come un servo di Satana nel dare la falsa testimonianza a danno di interi gruppi sociali raccontando che a Roma si debba vietare a delle drag queen di poter leggere delle fiabe ai bambini dietro esplicito consenso dei genitori perché lui non vuole che i bambini possano crescere liberi da quei pregiudizi su cui lui basa la sua intera esistenza.
Nel farlo, il consigliere rilancia le cazzate scritte dai neofascisti de Il Primato Nazionale, sostenendo che qualcuno promuoverà «investi» o «sesso gay tra minori». Se Dio fosse così cattivo come lo dipinge il consigliere, forse potremmo star certi che basterebbe anche solo questo suo post a garantirgli la dannazione eterna:


Il tema sono le sterili polemiche sollevate dal leghista Simone Pillom, il quale è impegnato da anni nel promuovere omofobia e odio sociale per conto della setta di Massimo Gandolfini. Secondo copione, la propaganda populista ha alimentato e cavalcato quelle sterili polemiche sbraitando che il maschio padano-eterosessuale-bianco non vuole si possano educare i bambini al rispetto ed ha costruito un castello di menzogne su cui cercare consensi elettorali sulla pelle dei più deboli.

L'articolo linkato, a firma della camerata Cristina Gauri, si propone come una accozzaglia di odio e di disinformazione ideologica. Si parte con una strumentalizzazione politica, sostenendo che in Italia non esisterebbe alcuna emergenza coronavirus e che la sospensione debba contare come una censura alla libertà di espressione imposta dai neofascisti, dai leghisti e dai meloniani:

Come abbiamo visto le drag queen non potranno leggere – per ora – fiabe gender ai bambini presso la Biblioteca interculturale “Cittadini del mondo”. La rivolta degli esponenti di Lega e Fratelli d'Italia, congiuntamente alla denuncia partita proprio dalle pagine del Primato e di altre testate, ha messo in stand-by l'evento (che godeva dell'endorsement ufficiale dell'amministrazione Raggi) sospeso con la scusa del coronavirus.

Parte così il delirio, con l'articolo che parla di «testi dottrinali su gender e annullamento dell'identità sessuale adatti al lavaggio del cervello dei più piccoli». Dicono che i libri proposti conterrebbero «confusione dei ruoli, adolescenti trans, per arrivare a incesto e sesso tra minorenni omosessuali».
Spiegando che loro vogliono di vada dai bambini a dire che ogni pene deve penetrare una vagina per ingravidarla allo scopo di produrre piccoli padani, lemantano ci siano storie di bambini che si vestono da bambine che le donne non siano sottomesse a causa di un «ribaltamento dei ruoli tradizionali di maschio e femmina, la piaga del XXI° secolo a detta degli alfieri Lgbt».
Sostenendo che le bambine debbano per forza giovare alla principessa rosa, lamentano che in alcuni testo il fantomatico ruolo «tradizionale femminile viene stigmatizzato e colpevolizzato a partire dal titolo». Ovviamente si sono inventati di sana piana che esisterebbe una colpevolizzazione, ma si sa che devono promuovere odio se vogliono servire la propaganda populista.

Ulteriore odio viene riservato alle famiglie gay:

Fiabe straordinarie per famiglie ordinarie, invece, è un'astuta operazione per propugnare il concetto di “famiglia arcobaleno”, passando per il transgenderismo e toccando – per non farsi mancar niente – anche la multietnicità, il tutto utilizzando il cavallo di Troia dei personaggi di fantasia, maggiormente assimilabili dai piccolissimi. Così abbiamo “La principessa Nora e i suoi genitori divorziati”, “Amira e i suoi due papà maghi”, il “Mostrino e la sua mamma single lavoratrice”; conosciamo “Ivy e la sua famiglia allargata di folletti”, “Levante, Ondino e le loro due mamme piratesse”, “Valerie, Micky e il loro papà single fantasma”, “Xago, un elfo adottato da una coppia di orchi”, “Mikail, un giovane mago che si sente una strega”, “Kal e la sua famiglia multietnica di mercanti” e “Fiammetta e la sua mamma adolescente diavoletta”.
Arriviamo poi a Middlesex, romanzo del Pulitzer statunitense Jeffrey Eugenides che parla di due fratelli, “Eleutherios, soprannominato Lefty, e Desdemona Stephanides”, che s'innamorano e si sposano (sic), andando a vivere con la cugina Sourmelina e suo marito. I due sposi/fratelli hanno un figlio, Milton, il quale sposerà la figlia di Sourmelina (ulteriore incesto) e dalla quale avrà due figli, uno normale e l'altro pseudoermafrodita, di cui l'autore narra le gesta sessuali di quattordicenne. Vi invitiamo a leggervi il resto e trarre da soli le vostre conclusioni.

E se è assurdo che questa gente veda due drag che raccontano fiabe e se ne escano con così tanto odio, surreale è come vogliano veicolare il concetto di "normalità" proponendoci personaggi come Tuiach o Pillon. E non meno vergognosa è la superficialità con cui la signora Cristina Gauri vomita oil suo odio riassumendo in maniera delirante una trama complessa di un libro che non è manco per bambini (ma si sa, dire cose a caso porta voti).
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