Coronavirus, l'omofoba Margaret Court non chiude la sua chiesa perché «è protetta dal sangue di Gesù»


Tristemente nota per la sua ferocia omofoba, l'ex tennista Margaret Court è diventata la direttrice di una chiesa cristiana a Perth, in Australia. Ed è con l'avanzare del Coronavirus che la 77enne ha annunciato che lei non chiuderà e continuerà a radunare gente nel disinteresse per i rischi di contagio perché «siamo convinti che questo Codvid-19 non verrà vicino alla nostra dimora o alla nostra famiglia di chiese. Preghiamo ogni giorno, sapendo che siamo tutti protetti dal sangue di Gesù. Per tua comodità, il disinfettante per le mani è disponibile in tutte le nostre chiese».
Se fra i fondamentalisti pare esserci la convinzione che a Gesù faccia piacere vedere gente che si espone ad inutili rischi perché sentono la necessità di avere oggetti sacri da idolatrare quasi non credessero che Dio possa essere ovunque, grave è come a farne le spese potrebbero essere i più deboli e non certo chi ha compiuto scelte così scellerate.
In passato la signora Court ha definito l’omosessualità una «pratica sessuale abominevole», ha paragonato i gay a Hitler e ha sostenuto che le tenniste lesbiche "recluterebbero" le tenniste più giovani e sprovvedute per omosessualizzarle.
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