È Fontana a non aver chiesto la cassa integrazione all'Inps. Ed ora si vanta di anticipare ciò che non arriva perché lui ha bloccato le procedure?

Mentre i cittadini lombardi sono ancora in attesa dell fantomatiche "mascherine gratuite" a pagamento promesse da Attilio Fontana, il leghista tenta di farsi campagna elettorali ponendosi come il padano che regala soldi a tutti (quasi non ci fosse bastata quella "quota 100" voluta da Salvini che ha mandato via la stragrande maggioranza dei medici per finalità elettorali).
Forse intenzionato a compiacer e i populisti dopo lo scandalo delle case di riposto contagiate a causa delle sue delibere e dell'ospedale da 21 milioni in cui sono ricoverate solo tre persone, è con i suoi soliti toni da bulletto che Fontana dichiara:
I lombardi non possono aspettare. Non sappiamo ancora se e quando arriveranno i soldi del Governo per imprese e lavoratori. Regione Lombardia invece con un accordo con il sistema bancario e sindacati garantisce le risorse per l’anticipo della cassa integrazione“: il governatore lombardo Attilio Fontana in un video su Facebook ieri ha annunciato che la CIG nella sua Regione arriverà prima: “Entro una settimana fino a 1 milione di lombardi potranno chiedere in banca l’assegno, soldi veri. Se lo Stato non c’è garantiamo noi. In Lombardia parliamo con i fatti”.
Peccato che l'annuncio di Fontana non renda noto un dettaglio poco trascurabile: la Regione Lombardia, a differenza di altri (come l'Emilia-Romagna) non ha ancora mandato la richiesta per la cassa integrazione in deroga all'INPS e dunque da Roma non potranno mai arrivare i fondi che lui non ha chiesto. Non chiedere dei soldi per lamentarsi non arrivino e poi cercare voti dicendo che li anticiperà lui pare una truffa più che un atto per i cittadini.
A proposito di «fatti», dove diavolo sono finite le mascherine che dovevano essere distribuite oltre una settimana fa? Perché alcuni cittadini ne hanno ricevute più di una mentre altri sono rimasti a secco (come prevedibile, dato che Fontana ne ha disposte un 30% rispetto alla popolazione)? E qual'è la teoria che sta dietro al lasciare che siano le farmacie a poter autonomamente decidere chi abbia più bisogno di mascherine rispetto ad altri senza che esistano regole prestabilite?
E davanti al solito bullismo leghista, c'è chi osserva:
