Fratelli d'Italia ferma il parlamento facendo populismo sui 50 milioni prestati alla Tunisia (da cui noi prendiamo 3 miliardi e 200 milioni)


Sentir parlare di Fratelli d'Italia che sostiene che le loro teorie anti-governative sarebbero vere perché lo dice Del Debbio pare una barzelletta, ma purtroppo è la triste verità della feroce propaganda che il partito di Giorgia Meloni sta mettendo in campo per cercare di usare i morti per il loro profitto personale.
Sul sito di Giovanni Donzelli (Fratelli d’Italia) si afferma che «l'On. Andrea Delmastro, responsabile esteri di Fratelli d’Italia, il 26 marzo ha denunciato con un’interrogazione alla Camera l’invio di 50 milioni di euro alla Tunisia per aiutare le aziende a superare l’emergenza coronavirus. La sera stessa, invitato da Paolo Del Debbio a Dritto e Rovescio su Rete 4, ho rilanciato io stesso questa denuncia». E già qui il populista medio inizia a sbraitare che i tunisini possono anche crepare perché sono islamici e perché il loro Salvini dice che prima vengono gli italiani.
Peccato che i fatti siano un po' diversi da come li raccontano i sovranisti, dato che quei soldi non sono stati donati ma prestati. Ed altrettanto doveroso sarebbe ricordare che la Tunisia è un partner commerciale dell'Italia che ci garantisce 3 miliardi e 200 milioni di euro di introiti. Rischiare di perdere quegli accordi in previsione della una crisi economica che deriverà dal Coronavirus sarebbe un suicidio, soprattutto se si considera che sul conto di uno stato 50 milioni sono spiccioli che torneranno con gli interessi al contrario di quei 49 milioni che la Lega ci restituirà senza interessi in ottant'anni di comode rate.
Di contro, le interrogazioni parlamentari costano soldi e fermano i lavori parlamentari che in questo momento servirebbero a gestore la crisi e non a cavalcare gli interessi di un partito che cerca di usare i morti per seminare odio per il proprio vantaggio elettorale. E intanto i cittadini continueranno a pagare sulla propria pelle i loro giochetti propagandistici.
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