Giorgia Meloni si è opposta ad ogni provvedimento, ma ora si lamenta che non sia stato fatto ciò a cui lei si è opposta


Dopo settimane di menefreghismo e di sterili polemiche contro chi ne parlava, solo ora la fondamentalista Giorgia Meloni ha deciso di pensare agli agenti impegnati nelle carceri. Solo pochi giorni fa si opponeva ai provvedimenti per la loro tutela in quella sua dialettica per cui critica tutto e non propone mai nulla.
Secondo il manuale del perfetto populista, la signora Giorgia Meloni si premura di contrapporre gli agenti ai detenuti, come se detenuti e agenti non condividessero lo stesso destino durante un'epidemia o come se lei, da "madre" eterosessuale bianca che si dice "cristiana", ritenesse che la vita di un detenuto valga meno di quella di un agente dato che i i suoi elettori sono quelli che si eccitano quando Salvini benda dei minorenni o quando gli agenti picchiano a morte Cucchi.

In quel suo populismo fatto sta starnazzi scomposti di chi si lamenta sempre e non propone mai nulla, scrive:


Lo scorso marzo sosteneva fosse «surreale» pensare di svuotare carceri sovraffollate anche se il distanzaimento è l'unico mezzo per tutelare agenti e detenuti. Quindi il suo sostenere che si dovrebbe tutelare qualcuno senza suggerire alcuna modalità ed opponendosi a qualunque tentativo di porre rimedio al sovraffollamento è come pretendere che gli unicorni volino:


Al solito, ci troviamo davanti alla solita propaganda stupida per gente stupida che tanto piace ai populisti. E, come sempre, subiamo quel chiacchiericcio fine a sé stesso di chi non vuole si parli di chi ha tagliato i posti letto negli ospedali perché loro volevano favorire i privati.

E chissà cosa dirà per impedire che la gente possa pensare a come le destre avrebbero gestito l'emergenza:








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