Il comune leghista di Ferrara è stato condannato per condotta discriminatoria


Secondo il sindaco leghista Alan Fabbri, la vita di un italiano ha più valore di quella di una persona nata in un'altro stato, soprattutto se il sostenere quella falsa contrapposizione tra poveri aizzati contro altri poveri può portare profitti a quel suo partito che da decenni campa unicamente sul razzismo. È questo il motivo per cui il sindaco di leghista ha assicurato che, durante l'emergenza sanitaria, il suo comune avrebbe escluso da qualunque assistenza chiunque non avesse origini padane.
I giudici hanno ritenuto che quella discriminazione fosse una violazione della Costituzione ed oggi giunge notizia della condanna del sindaco leghista a fronte della sua operazione propagandistica condotta sulla pelle dei più deboli.
In un copione già visto, il leghista ha cercato di ostentare la sua condotta discriminatoria, sostenendo che la decisione del tribunale sarebbe «assurda» e che «attacca l’Italia». Dimenticandosi di dire che è una legge leghista ad imporre ai migranti l'obbligo di presentare una domanda di asilo e che è una legge leghista ad impedire loro di poter lavorare, è sempre facendo leva sulla promessa si sopraffazione sui più deboli che il padano dice pure che si tratterebbe di «un attacco vero e proprio all'Italia e alle categorie di persone che hanno sempre lavorato e pagato le tasse, e che mantengono già a proprie spese i richiedenti asilo da troppo tempo».
Ma siamo certi che ad attaccare l'Italia non siano quei leghisti che violano la Costituzione, che sequestrano esseri umani e che vogliono anteporre i profitti alla salute pubblica mentre remano contro il futuro e sognano di rendere i nostri figli oggetti di proprietà di Putin? E davvero i leghisti si dichiarano così incompetenti da sostenere che loro non sarebbero mai in grado di pensare a tutti senza distinzione di sesso, razza, etnia o convinzioni religiose?
Interessante è come Fabbri cerchi di tirare in causa i richiedenti asilo in quella sua volontà di cavalcare l'odio creato contro di loro da parte della propaganda del suo partito, negando che il tema è che il sindaco ha deciso di negare gli aiuti primari a chi vive e paga le tasse nel suo comune se senza avere un permesso di soggiorno di lungo periodo quando a contare dovevano essere unicamente i requisiti relativi alla condizione di disagio economico e alla domiciliazione nel territorio comunale.
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