Il Tempo sostiene che il Coronavirus durerà sette anni e che l'avrebbe «profetizzato» Giovanni XXIII


Fomentare inutili paure durante una pandemia pare un gesto da irresponsabili, eppure la destra romana de Il Tempo pare disposta s sostenere che che Giovanni Paolo XXII avrebbe «profetizzato» che il Coronavirus durerà sette anni. Lo scrivono in un articolo a firma di Davide Di Santo, il quale arriva persino a scomodare l'«apocalisse»:

Si parla di riaprire fabbriche e scuole, e via via aziende, negozi e ristoranti fino a un graduale ritorno alla normalità. Prima dell’estate, sia chiaro, ché l’Italia è in quarantena dal 9 marzo ma già ci sembra un’eternità. Eppure in certi ambienti, per così dire esoterici, si sono messi l’anima in pace: dovremmo convivere con il coronavirus per altri sette anni, e con una certa dose di patimenti dalle dimensioni epocali. In sintesi, siamo all’anticamera dell’Apocalisse. Di cosa stiamo parliamo? Di un libro che nelle ultime settimane è tornato a girare tra le mani di iniziati, occultisti e illuminati di ogni fratellanza, che oltre a prevedere l’arrivo della pandemia che ha messo in ginocchio mezzo mondo fornirebbe anche informazioni su come andrà finire. Spoiler: piuttosto male.

Dicendo ai loro lettori che andrà male e che moriremo tutti, l'articolo de Il Tempo rispolvera un volume uscito nel 1976 a firma di Pier Carpi, sostenendo che ci sarebbero dei versi dedicati al Covid-19:

«È il tempo dei due imperatori. E la Madre non ha padre, perché molti vogliono esserne padre. E due sono sostenuti dai contendenti», si legge verso la fine del libro di profezie che abbracciano un periodo che va dal 1935 al 2033. Il riferimento ai due imperatori viene letto dall’autore come la contrapposizione di due candidati al Soglio di Pietro, due Papi rivali. «Due fratelli e nessuno sarà Padre vero. La Madre (ovvero la Chiesa, ndr) sarà vedova», si legge infatti in un altro passo in cui è facile, con l’occhio alla storia recente, scorgere l’allusione alla convivenza di Benedetto XVI e Francesco.
Ebbene, a questo punto della storia «si alzano le grida e le barriere della contesa, già dall'acque esce la Bestia. E la carestia ferma gli eserciti. Gli uomini si contano morire. E dopo la carestia, la pestilenza». Un morbo ferma gli eserciti, come la pandemia del nuovo coronavirus che ha determinato il cessate il fuoco generale, almeno in un primo momento visto che in Libia, per esempio è tornato a combattere. «Iddio ha scatenato la guerra della natura per impedire la guerra degli uomini», si legge ancora a pagina 158. E i due imperatori? Il primo «muore di fame, chiuso nella torre del suo sogno», il secondo «nel deserto» è «assalito dagli animali della pestilenza, sconosciuti». E qui, nel linguaggio allusivo e allegorico tipico degli scritti profetici, c’è chi vede l’origine animale del virus, pipistrelli e pangolini vettori del Sars CoV2 verso l’uomo.

Se attribuire fantasiosi interpretazioni a versi senza senso potrebbe portare a sostenere qualsiasi cosa (ancora stiamo attendendo la fine del del mondo che dovevano fosse stata profetizzata da Nostradamus), l'articolo pare convinto di ciò che dice nell'annunciare la fine del mondo:

Ancora più oscuro il prosieguo della profezia, con riferimenti biblici all’Apocalisse come la frase «il tempo è vicino» che rimanda a quella di Giovanni sull'avvento del Redentore: «La figlia di Caino è salita a Nord, a predicare. Lussuria nella nuova Babilonia, per sette anni. Il settimo anno cade il settimo velo di Salomè, ma non esiste imperatore, non esiste chi sappia alzare la spada e recidere il collo di Giovanni. Il tempo è vicino». Carpi ci vede i segni della fine dei tempi, sette anni di pestilenza e carestia seguiti dal caos.

Solo dopo aver affermato tutto quello, l'articolo inizia a spiegare che quanto viene sostenuto nel titolo riguardo all'autore della «profezia» sarebbe perlopiù falso:

Ora è importante sottolineare che quanto riportato non è stato scritto direttamente dal Papa buono, Giovanni XXIII. La genesi del libro è piuttosto oscura anche se ci si basa soltanto sulla versione dello stesso Pier Carpi, scrittore più che prolifico scomparso nel 2000, regista e sceneggiatore di fumetti e studioso dell’occulto e del paranormale.

Ed è sempre proponendo teorie surreali che l'articolo annuncia la caduta di Putin:

Coincidenze? Suggestioni? Parole volutamente criptiche il cui senso può essere plasmato sopra un’infinità di accadimenti? Sarà. Nel dubbio mettiamo a referto un altro paio di profezie sugli anni a venire, dato che il libro svelerebbe fatti fino al 2033. La prima riguarda proprio il «Papa scalzo», che troverà la morte quando tornerà nel suo paese natio (sarà certamente un caso, ma Bergoglio nonostante i numerosi viaggi apostolici nella sua Argentina ancora non si è fatto vedere). La seconda prevede la fine violenta di un potente personaggio, dal nome simile a quello di Rasputin. Chi ricorda?

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