Jacopo Coghe vuole diffondere morte come i suoi colleghi ultraortodossi ebraici?
In Israele, la metà dei casi di coronavirus si sono registrati tra gli ultraortodossi ebraici perché si tratta di fondamentalisti che tendono a ignorare misure sanitarie di distanziamento sociale mentre i loro esponenti rabbinici invocano una riduzione delle limitazioni sanitarie.
In Italia è la setta integralista di Jacopo Coghe a dire che bisognerebbe sacrificare vite umane solo perché lui dice di aver voglia di andare a messa. In quel populismo in cui la messa diventa un mero pretesto per fomentare odio contro il governo, il fondamentalista giura che un'epidemia farebbe differenza tra chi va nei ristoranti o chi va a messa:
Nella speranza che un bambino di seconda elementare possa spiegare a Coghe che i virus si diffondono anche nelle chiese tanto quanto nei ristoranti (che resteranno chiusi) o dei barbieri (che resteranno chiusi ancora più a lungo al contrario delle chiese che sono restate aperte tutto il tempo), il fondamentalista che si faceva patrocinare da Salvini pare non fare mistero di come la sua retorica serva unicamente a usare l'egoismo dei bigotti per fomentare odio contro il governo:
Il fondamentalista passa così a dire che lui gestirebbe l'emergenza dicendo che ognuno deve poter fare quello che vuole senza che esistano regole, scompiacendo quei furbetti che cercaheranno di farsi gli affari propri a danno della collettività. In fondo chi si contagia non solo costerà molti soldi alla comunità e toglierà posti alle altre persone in ospedale, ma rischia anche di diffondere il virus e di danneggiare tutti:
Mentendo, il fondamentalista Coghe mette a dire che qualcuno avrebbe chiuso le chiese anche se in realtà le chiese sono sempre rimaste aperte. E chissà se anche qui un qualche bambino di seconda elementare non potrà spiegargli che un conto sono i tabaccai in cui si entra uno alla volta o una messa dove si crea un assembramento o dove il prete distribuisce l'eucarestia a ben meno di un metro di distanza.
Imbarazzante è anche il suo sostenere che lui avrebbe usato il virus per costringere le donne a tenersi i figli, tirando in ballo l'aborto e negando che si tratti di un qualcosa che non può certo essere rimandato:
Chissà se Coghe otterrà l'aumento dei contagi come avvenuto in Israele e potrà vantarsi con i suoi figli di essere stato causa di morte e di dolore solo perché ha voluto cavalcare la credenza religiosa di chi pensa non si possa pregare da casa a fini di propaganda dell'ideologia populista.