Le mascherine di Fontana


I leghisti hanno cercato voti spalleggiando i nox-vax, anche se oggi è sotto gli occhi di tutti cosa accada quando non c'è un vaccino o quando alcuni genitori pretendono di mandare in una scuola dei figli non vaccinati che potrebbero essere fonte di infezione sui soggetti più deboli che a causa di altre patologie non possono essere vaccinati. In quell'occasione Salvini cavalcò il populismo, sostenendo fosse «folle» non far andare a scuola chi avrebbe potuto danneggiare la salute degli altri bambini. Oggi, però, pare evidente che quel divieto non era certo folle come dimostrano i numerosi anziani lombardi che sono deceduti perché Fontana ha portato persone contagiate all'intero delle RSA senza curarsi della presenza di soggetti deboli.
Ovviamente quei morti non compaiono nelle statistiche perché Fontana ha vietato di fare tamponi a chi non è ricoverato in ospedale a seguito di gravi problemi respiratori, nascondendosi dietro il suo dire che lui si sarebbe attenuto alle regole dell'Oms anche se l'Oms diceva di non fare tamponi agli sintomatici mentre in Lombardia, anche in caso di sintomi, i tamponi non si fanno se non nei casi più gravi.

In quella loro abitudine a dire tutto e il contrario di tutto che i leghisti sono passati da quelli che credevano che i vaccini trasmettesse l'autismo a quelli che impongono l'uso di mascherine anche se le farmacie ne sono sprovviste e nonostante manchino persino a medici ed operatori sanitari che ne avrebbero molto assai più bisogno.
Ossessivamente impegnato a cercare consensi, Matteo Salvini si è messo ascrivere messaggi elettorali in cui sosteneva che il suo Fontana regalerà mascherine a tutti i lombardi. E se non pare propriamente un "regalo" ciò che viene comunque pagato con i soldi dei contribuenti, neppure è vero che verranno regalate. Ma anche a volerle comprare in quel mercato in cui una mascherina chirurgica costa più dell'oro, le farmacie ne sono sprovviste.
Già in occasione degli sbarchi, Salvini ha più dimostrato che per lui i numeri sono un'opinione, non è un'opinione osservare che promettere 3 milioni di mascherine su una popolazione di 10 milioni di cittadini significa prevedere che sette persone su dieci ne saranno sprovvisti. E il quadro peggiora molto se si considera che le mascherine andrebbero cambiate ogni giorno o rischiano di diventare ricettacoli di virus che danneggerebbero la salute al posto di proteggerla: ma dato che non possono essere comprate e Fontana ne ha imposto l'uso, molti porteranno a spasso dei batteri che si sarebbero potuti risparmiare senza quella delibera.

In quei pochi comuni in cui sono arrivate le mascherine, la Regione ha previsto la distribuzione di una singola mascherina monouso ad ogni nucleo familiare. Fosse per loro, ogni membro della famiglia dovrebbe depositare i propri germi sulla maschera per poi passarla ad un altro familiare dato che non si può uscire di casa senza indossarla.
Piuttosto che pensare alle favole delle scie chimiche o ai vaccini che trasmetterebbero l'autismo, i leghisti non potrebbero iniziare a domandarsi se la loro ordinanza non rischi di fare più danni che altro? Chissà. Nel mentre. Fontana rassicura chi non ha avuto assistenza che potranno usare anche sciarpe e foulard nonostante per settimane ci sia stato detto che contro il Coronavirus sono completamente inutili se non dannose.
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