Lo Yaoi, il fumetto erotico-gay che spopola tra le donne cinesi
Il genere Hentai raccoglie i fumetti erotici e pornografici porno giapponesi, ma non tutti sanno che esiste un genere Yaoi che si pone come la loro versione gay. E forse stupirà anche sapere come quel genere stia diventando estremamente popolare tra le donne cinesi, al punto che la maggior parte degli autori è rappresentato da donne eterosessuali.
I primi manga yaoi arrivarono negli anni settanta dal Giappone a Hong Kong, la metropoli cinese che all'epoca risultava ancora essere una colonia inglese. Il genere è cresciuto in popolarità negli anni novanta, soprattutto tra le ragazze delle scuole superiori, e si è poi diffuso anche nella Cina Popolare nonostante nel Paese comunista sia illegale qualunque rappresentazione dell’omosessualità. Ad esempio è nel 2019 che l’autrice Tianyi è stata condannata a 10 anni di carcere, mentre l'autrice della copertina dovrà scontare quattro anni. Per capire l'entità della pena basta considerare che in Cina la pena detentiva per il reato di stupro è di soli 3 anni.
Secondo la professoressa Katrien Jacobs dell’Università di Hong Kong, sono principalmente due sono le ragioni per cui le donne amano guardare e creare opere yaoi: la prima è che le donne possono dar sfogano le proprie curiosità osservando le relazioni uomo-uomo da una distanza di sicurezza, la seconda è che «le donne cinesi si sentono in colpa a identificarsi con i personaggi femminili che mostrano liberamente la propria soddisfazione in un rapporto sessuale con un uomo. Per sfuggire a questo dilemma sessuale, le donne si rifugiano nel mondo yaoi, dove le lettrici possono comunque soddisfare le proprie fantasie erotiche».
È questo il motivo per cui molti disegnatori yaoi rappresentano il corpo maschile e le relazioni tra uomini in una forma pensata per soddisfa i gusti del pubblico femminile. Ed è sempre quello il motivo per cui le scene di sesso esplicito vengono spesso anticipate dalla creazione di una chimica «dolce e premurosa» tra i personaggi.
Molti sono anche gli stereotipi, dal ragazzo che si prende cura di uomini malati, disabili o depressi all'ambientazione antica in cui, ad esempio, un imperatore si innamora di un giovane eunuco.
«Yaoi rappresenta la ribellione -afferma la Jacobs- È un modo per le donne cinesi di esprimere la propria dimensione erotica, un modo che prima non avevano, e condividerla con la comunità internazionale. È una fuga da una cultura locale che impone alle donne di essere obbedienti».