Roberto Calderoli, sposato con rito celtico, dice che violerà la legge perché vuole andare a messa
Il leghista Roberto Calderoli è quello così tanto "cristiano" da cercare voti suggerendo la castrazione dei migranti e che si è sposato con il rito celtico che ai tempi la Lega proponeva come religione di stato di quella fantomatica Padania teorizzata dal leghista Salvini e dal pregiudicato Bossi. Non ha voluto preti perché diceva che ad officiare dovesse essere un adepto della sua fede nella Padania e non ha voluto anelli perché il vero leghista doveva aborrire i riti religiosi:
In quel costante tentativo dei leghisti di abusare della religione come pretesto per fomentare rabbia ed odio sociale a fini elettorali, il leghista Calderoli ora dice che lui si sente «cristiano cattolico non praticante» e che lui metterà a repentaglio la salute pubblica per compiacer quel suo Salvini che va in giro a dire che basterebbe far finta che la gene non mia e ogni suo elettore potrà fare quello che vuole. Ma dato che l'abuso della religione funziona bene in ogni regime, Calderoli dice che lui andrà in chiesa unicamente a sfregio di chi sta cercando di contenere il contagio da Coronavoirus: «Domenica vado a messa. Conte me lo impedisca, se vuole», dice alle agenzia stampa.
Ed è così che in quella ideologia populista in cui tutto si basa sull'odio e sulla menzogna, il leghista cerca di sostenere che la tutela della salute pubblica non sarebbe a vantaggio degli italiani. Anzi, cerca pure si aizzare i violenti dicendo loro che la Lega non avrebbe problemi a far crepare per strada la gente pur di compiacere i suoi egoismi.
Come ogni leghista, Calderoli cerca di usare i sentimenti di pancia di chi è stufo di stare in quarantena,
Eppure è da febbraio che sappiamo che lo scopo della quarantena non è quello di fermare magicamente i contagi, ma quello di distendere la curva e renderla sostenibile a fronte della capacità del sistema sanitario. E se i leghisti fomentano rabbia dicendo che quegli artigiani che denunciavano 20mila euro di guadagni all'anno dicono di perdere 10mila euro alla settimana, l'alternativa è di anteporre gli interessi dei singoli e accettare che persone che potevano essere curate siano lasciate morire abbandonate sui cigli delle strade.
Sin dal primo giorno, il piano era questo:
L'attuale curva è questa:
Guardando il grafico, Calderoli può sostenere che la curva scenderà aprendo tutto e permettendo assembramenti nelle chiese anche se la messa la si potrebbe seguire in televisione senza mettere a repentaglio la vita altrui o senza rischiare di portare all'esaurimento i posti disponibili nelle terapie intensive? E davvero i leghisti credono che la fase 2 non sia già un enorme compromesso rispetto a dati che imporrebbero di continuare la quarantena?
Pare un girone dantesco uno stato in cui si deve affrontare un'emergenza sanitaria mentre i populisti usano i sentimenti di pancia per spronare i loro elettori a chiedere di morire. E mentre i leghisti istigano i violenti alla inosservanza delle leggi e si vantano di fregarsene di infettare la gente col rischio di ammazzarle, a dar man forte ai loro deliri ci pensa la stampa populista:
Perché Libero non ice che Calderoli vuole gettare le basi per ammazzare i nostri nonni e i nostri cari solo perché lui vuole fare quello che vuole e non gliene frega nulla della salute pubblica? Possibile che per questa gente la tutela della vita venga dopo i loro interessi personali?