Ecco come i media italiani si inventano la storia pur di usare i fatti a fini di propaganda


Mercoledì 5 dicembre 2018, una cittadina russa ha aggredito un sacerdote nella Cattedrale di Managua, in Nicaragua, gettandogli dell'acido solforico in volto. Il motivo del gesto non sono mai stati chiari: la donna ha sostenuto che durante un esorcismo il diavolo gli abbia ordinato di uccidere qualcuno e che lei abbia deciso di accanirsi contro il sacerdote. Condannata ad 8 anni di carcere, la donna dovrà seguire terapie psichiatriche dato il suo stato di salute.

La notizia potrebbe finire qui, ma è curioso come i fatti siano sia stati manipolata da media italiani al fine di cercare di usarla a fini di propaganda. Ad esempio è sul sito di Zaira Bertucca che la notizia viene presentata con il titolo "Vescovo aggredito con l’acido da pro-Lgbt, ma i media tacciono".
Se è curioso che la signora voglia sostenere che un'aggressione dettata da motivi psichici possa essere presentata parlando di una «pro-lgbt» nonostante nei suoi titoli non parli di «pro-patata» quando a compiere reati sono degli eterosessuali, il testo è ancora peggio:

Le campagne femministe, pro-aborto e pro-gay di Elis Leonidovna Gonn e l’attacco quasi letale al religioso scongiurato dall’intervento dei fedeli. La tragedia scampata nel silenzio generale di giornali e giornalisti Il vescovo dell’Arcidiocesi di Managua, Mario Guevara, è stato aggredito con dell’acido solforico mentre stava facendo una confessione, riportando gravi ustioni. L’autrice del gesto, Elis Leonidovna Gonn, è una supporter Lgbt particolarmente ispirata dalle campagne pro-aborto e da quelle femministe. E’ successo negli scorsi giorni, nel silenzio generale dei media (nazionali e internazionali) in Nicaragua. In Italia la notizia è stata ripresa solo da alcuni siti indipendenti, in Russia è stata diffusa per via della nazionalità della donna e, presumibilmente, perché nella Federazione i tentativi di stendere coltri lobbystiche e gay-friendly cadono sistematicamente nel vuoto.

Non è chiaro perché il sito tiri in ballo le sue lodi alle politiche omofobiche del loro amato Putin anche se la presunta sessualità della donna ha poco a che vedere con il tema. E non va meglio quando sui media nicaraguesi troviamo smentita la teoria della «femminista pro aborto» che dicono sia stata inventata dai media russi sulla base della maglietta indossata dalla giovane.

Mescolando insulti contro la comunità gay con teorie su presunti legami al regime come causa dell'attacco (smentiti dalla stessa curia) è sostenendo contemporaneamente due tesi incompatibili tra loro che l'articolo afferma:

Il gesto estremo è solo una delle conseguenze del clima totalitario che si respira con la presidenza Ortega, colpevole di un assedio sistematico alla Chiesa cattolica. La colpevole del gesto è stata fermata dai fedeli ed arrestata dalla polizia, mentre Guevara è stato ricoverato assieme ad alcuni fedeli rimasti feriti. Ha riportato gravi ustioni su viso e corpo ma la tragedia scampata non desta comunque l’interesse della propaganda mainstream, troppo occupata ad ammantare d’oro un universo – quello Lgbt – che invece presenta fin troppe zone d’ombra.

Se il problema è il presidente e la situazione politica, che cosa dovrebbero c'entrare i gay e le offese che il sito si inventa contro di loro? Chissà... si certo non è andata meglio con il sito leghista Imola Oggi, il quale titola "Attivista LGBT, femminista e pro aborto attacca sacerdote con acido solforico" e s e ne esce scrivendo:

La violenza LGBT: un fenomeno di cui nessuno parla. L’occupazione della Basilica di San Petronio a Bologna non è un caso isolato, nè un gesto di cani sciolti o estremisti: è la logica conseguenza di una mentalità che vuole imporre una visione contro natura dell’uomo e della vita.
Se nella rossa Bologna si pensa che una laurea in medicina comporti l’obbligo di uccidere i bambini non ancora nati, nel resto del mondo si diffonde l’idea che chi si oppone all’ideologia gender deve essere sciolto nell’acido.

Esatto, questi si inventano di sana pianta un falso movente per l'attacco e lo pubblicano come se fosse un dato di fatto. Al solito, la verità viene ritenuta secondaria all'uso ideologico che loro sperano di poter fare di una notizia.

Sul suo blog, il fondamentalista Maurizio Blondet scrive:

In Italia solo TgCom24 ha dato notizia dell’accaduto, ma senza citare la matrice ideologica di un’aggressione, apparentemente rimasta quindi senza un perché: trattamento ben diverso, questo, dall’evidenza viceversa data agli “attacchi omofobi” o presunti tali.

Con buona pace per il negazionista di attacchi omofobi, il TgCom24 non ha potuto dare una fantomatica «matrice ideologica di un’aggressione» semplicemente perché quella matrice non esisteva se non nella mente chi chi si vuole gettare sui cadaveri ancora caldi per cercare di sfruttarli a fini propagandistici. Ed è lamentandosi di come Corrispondenza Romana non abbia cercato di fare sufficiente dietrologia sui fatti che Blondet scrive pure:

Leonidov è un cognome ebraico. Forse però chi ha riportato la notizia poteva fare un piccolo sforzo e chiedersi se per caso questa Elis Leonidovna Gonn non avesse magari qualche altra ragione, oltre alla solita avversione del mondo LGBT per la Chiesa Cattolica. In fondo, oggi, con Bergoglio, chiamatemi pure Jorge, ma anche Francesco, la nuova Chiesa così tanto ostile a tale mondo non lo è più, mi sembra che sia evidente a chiunque. Invece anche la pur buona CR non indaga più di un tanto sulla radice di tanto odio e riduce tutto alla solita ostilità, ormai perfino desueta, del mondo LGBT.

Insomma, si inventano una realtà parallela che possa permettergli di dare falsa testimonianza al solo fine di creare odio contro i gay. E l'intento pare ancor più evidente quando si osserva che a parlare del presunto orientamento sessuale della donna siano unicamente i media di estrema destra italiani, mentre quelli stranieri evitano dietrologie e parlano di una situazione da chiarire:

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