Gli sciacalli del Covid-19: i due pesi e le due misure di Costanza Miriano


Non andare a messa nel bel pieno di una pandemia sarebbe una «inutile privazione», ma se qualcuno osa contrastare il sessismo, il Coronaviris diventa causa di «troppe famiglie non sanno come mangiare» o di imprecisati «esperimenti sui bambini che manco i nazisti». Lo afferma la fondamentalista Costanza Miriano nel rilanciare la propaganda di Filippo Savarese:


La premessa è sempre la stessa: le loro pretese sarebbero un "diritto" e i diritti degli altri sarebbe un qualcosa che non andrebbe mai concesso perché loro non vogliono, troppo impegnati a dire che l'odio sarebbe "opnione" e che il prossimo non conterebbe nulla. Peccato che il sessino faccia vittime, il virus faccia vittime a andare in chiesa sia un rischio sanitario che potrebbe essere evitato se si avesse a cuore la vita umana più delle proprie abitudini. Ed è di abitudini che si parla quando Filippo Savarese dice che lui non è disposto a non sputacchiare addosso al prete con il rischio di infettare un'intera chiesa quasi come se per lui nella messa valesse più l'immagine che la sostanza:


Già, pare che loro credano così poco in Dio da pensare che se l'"Amen" non venga pronunciato a voce alta, Dio non potrà saperlo e magari non conterà la presenza. E chissà cosa dirà quando scoprirà che più delle presenze in chiesa a contare saranno le proprie opere, con il rischio che lui dovrà rispondere di quell'odio omofobico di cui si fa promotore.
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