Il senatore leghista Pillon sostiene che la legge sia uguale per tutti tranne per chi si dice "cristiano"
La legge è uguale per tutti tranne che per i preti. E se un prete dovesse stuprare una parrocchiana durante la messa, il cardinale Angelo Becciu sostiene che la polizia dovrebbe lasciarlo fare sino a quando lui non avrà finito di delinquere impunemente.
Forse incapace di comprendere che i virus se ne fregano delle messe e che ogni minuto avrebbe esposto i presenti a rischi mortali, è chiedendo che alla curia siano conferiti speciali poteri temporali che il religioso dichiara:
A sostenere le sue pretese del cardinale troviamo il solito senatore leghista Simone Pillon, il quale ci spiega che la messa confermerebbe la possibilità di delinquere a danno della collettività quanto e come si vuole:
In realtà l'articolo citato parla di chi «impedisce o turba l'esercizio di funzioni, cerimonie o pratiche religiose del culto di una confessione religiosa» come avvenne quando il leghista Roberto Calderoli portò un maiale in una moschea con l'unico intendo di molestare i presenti ed e limitare il diritto di colto altrui, non certo fermando una funzione illegale condotta nella violazioni delle leggi dutante una pandemia.
E se Pillon dice che i cristiani dovrebbero poter violare la legge in nome della sua curiosa interpretazione della "libertà religiosa", perché tace quando la Lega fa leva sul suo odio etnico per negare agli altri un luogo in cui pregare?
Da copione, a supportare l'assembramento illegale nelle chiese c'è anche il prete adinolfiniano Mirsco Bianchi e la fondamentalista Rossetto della Manif Pour Tous: