Legge contro l'omofobia. Il professorone della Lega: «L'omosessualità è un disturbo sessuale, vogliono censurare chi la critica»


Come prevedibile, è per opporsi ad una legge contro i reati omofobi che la Lega di Matteo Salvini ha deciso di puntare sui pregiudizi. Lo ha fatto chiamando il Mauro Ronco, professore emerito di Diritto penale presso l’Università degli studi di Padova,che è stato tra i più acclamati delCongressodiVeronaorganozzato dalla setta omofobica di Toni Brandi e Jacopo Coghe.

Facendosi promotore della oatoligizzazione dell'omosessualita dati che i vero maschiopadano è un Salvini che cerca fidanzatine sempre giovani più mentre ingravida donne che durante i suoi comizi vengono rappresentate come bambole gonfiabili, il ptofessorone scelto dalla Lega se n'è uscito dichiarando:

Siamo di fronte a norme che vorrebbero tutelare tutte le forme di orientamento sessuale. E dottrine che vogliono staccare identità sessuale a identità biologica. Non siamo su una normativa sull’omofobia. Ma su una normativa che vorrebbe censurare le critiche contro potenziali orientamenti sessuali considerati espressioni di disturbi di carattere sessuale: voyeurismo, masochismo, sadismo. La censura di tutta una serie di opinioni che ritengo valide di critiche forti che potrebbero essere alla base di atteggiamenti violenti.

Se un gay che vota Lega è un gay che non deve potersi lamentare
se un leghista"esprime le sue opinioni" picchiandolo a sangue per strada, surreale è come i populisti vogliano sostenere che l'omosessualità sarebbe «un disturbo». Lo schifo, come sempre.
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