Libero stupra trentamila morti per fomentare razzismo e negare lo sterminio avvenuto in Lombardia

Si sa che la risposta dei populisti a qualunque problema è il razzismo. Ed è dunque negando i morti lombardi provocati dalle delibere della giunta leghista che Libero tenta di far leva sull'ostentato razzismo dei suoi lettori per fare propaganda elettorale attraverso il suo voler contrapporre i morti da Coronavirus con quei migranti che il loro Salvini avrebbe discriminato a parole (nei fatti, Salvini è il ministro dell'Interno che ha eseguito meno espulsioni di chiunque altro, forse ben sapendo che lui aveva tutta convenienza ad accrescere i casi limiti per poter generalizzare e cercare voti inveendo contro un'intero gruppo sociale). Fatto sta che quella carta straccia che è Libero se n'è uscita con questo titolo da vomito:

Quanta depravazione è necessaria per opporre i morti da Coronavirus con i migranti? E perché irride la vita altrui quasi dessero per scontato il loro reputarsi più ariani di altri sulla base delle teorie di Hitler sulla supremazia della razza che vengono oggi riproposte in una modalità non troppo dissimile da Salvini e dalla Meloni? Davvero vogliamo negare che un qualunque migrante sarebbe mille volte meglio di un titolista che ha scritto quella porcheria e magari riesce pure a dormire la notte?
Interessante è osservare anche come il quotidiano populista rilanci la teoria nazifascista della «sostituzione etnica», in quella sua propaganda che pare volersi basare più sulle indicazioni di Steve Bannon che sulla verità dei fatti. D'altra parte i suoi lettori non cercano la verità, cercano solo un quotidiano che legittimi i loro più bassi istinti e che benedica la rabbia che i populisti hanno fomentato per cercare voti sulla pelle del Paese.
Dato che il razzismo eccita i populisti più del sesso, quella carta straccia si premura di definire degli esserei umani come «clandestini» senza alcuna considerazione del loro vero status. E se loro non vogliono che quella gente possa lavorare onestamente, significa che vogliono che quelle persone siano rese manodopera a basso costo per la mafia e per i criminali.
Basta mezzo neurone per comprender che creare clandestinità come ha fatto Salvini con i suoi orribili decreti o negare ad un essere umano di potersi guadagnare il necessario a vivere non porta le persone a scomparire, semplicemente le obbliga a lavorare in nero se non peggio. Ed è molto populista il sostenere che schiere di laureati italiani sarebbero disposti a fare la fila per essere mandati nei campi a raccogliere pomodori sotto il sole d'agosto.
Il resto della prima pagina punta a fomentare anti-euopeismo sostenendo che la Germania voglia «distruggere» la Bce qualora osi «aiutarci ancora». Ed è buffo, dato che il quotidiano giurava sul loro dio (quindi su Salvini, ndr) che la Bce non ci avesse aiutato così come diceva a fini propagandistici il padano. Segue la pubblicità del libro complottasta in cui Mario Giordano fomenta rabbia sociale sostenendo che ci siano «sciacalli che hanno speculato sull'epidemia» anche se è probabile ipotizzare che il populista farà il nome di quel padano che ha speculato a piene mani sull'epidemia. Dopo i soliti attacchi a Conte e articoli in cui si lamentano che non si possa neppure uccidere qualcuno senza finire sotto indagine, piazzano pure un articolo-spazzatura in cui si sostiene che «il mal di testa si cura facendo tanto l'amore». E tutta questa porcheria viene finanziata anche con denaro pubblico.