Mario Adfinolfi da vomito: «La lobby Lgbt è riuscita ad ottenere la dizione “affetti stabili” per i loro incontri sessuali»


Sarà che ormai non se lo caga più nessuno e che per elemosinare visibilità è costretto a sperare stupidaggini sempre più grandi. Sarò che basta guardare i suoi profili social per osservare che anche i suoi proseliti l'hanno abbandonato e come i suoi messaggi sembrino scritto con lo scopo di ridicolizzare i credenti e farsi prendere in giro. Ma resta da vomito trovare un mario Adinolfi che cerca di compiacere le lobby integraliste sbraitando che lui è incazzato perché i gay non sono stati discriminati dal governo così come lui avrebbe voluto.
In quella sua ossessione omofoba che lo porta a dimenticarsi di tutte le coppie eterosessuali che non sono posate o plurisposate come lui, è dalla sua pagina Facebook che il fondamentalista scrive:

La lobby Lgbt, con i propri referenti ben saldi a Palazzo Chigi, è riuscita ad ottenere la dizione “affetti stabili” per i loro incontri sessuali in fase 2. Il governo si è affrettato a dire che gli amici non sono affetti stabili. Migliaia di disabili senza familiari in regione stanno segregati in casa senza poter vedere mai nessuno da oltre due mesi. Per loro nessuna attenzione. La denuncia, che sosteniamo pienamente come Popolo della Famiglia, è del giornalista disabile Francesco Curridori che poiché scrive su Il Giornale e non prende trentamila euro al mese come Giovanna Botteri, può essere bullizzato da un governo che lo tiene in isolamento. Gli suggerisco di operare come ho fatto io davanti a uno che voleva venire a misurare la distanza con cui stavo parlando a un mio amico: “Siamo gay”, gli ho detto. Subito il tizio misuratore di distanziamento sociale si è ritirato dalla contesa alzando le braccia e scusandosi ripetutamente. Francesco, fai come me, fai coming out, ormai è il lasciapassare per avere tutte le porte aperte e incontrare chi ti pare. Con il bollino lieto di Palazzo Chigi.

Appreso che il giornalista sostiene che in Italia non esistano coppie fidanzate che non siano omosessuali, apprendiamo anche che lui dica di andare in giro a dirci fay sostenendo che si tratterebbe di persone privilegiate anche se lui risulta l'organizzatore di svariati rosari blasfemi che lo vedevano pregare contro di loro e contro le loro famiglie. Da vomito è anche come abusi della disabilità di un giornalista pagato da Nicola Porro per usarlo a fini di propaganda anche se la sua distraibilità è del tutto estranea ai fatti.

L'Ordine dei Giornalisti che si ostina a non radiarlo dall'albo potrebbe spiegarci quale sia la logica che porta un loro iscritto a tirare in ballo i gay mentre parla di disabilità? Ed è normale che un tizio che si è appropriato del simbolo del cristianesimo per usarlo come nome di quel suo giornaletto di istigazione all'odio che grida vendetta davanti a Dio si possa permettere di sostenere che gli affetti dei gay sarebbero «incontri sessuali» quasi pensasse che tutti vedano il partner come un oggetto sessuale al pari di come evidentemente lui vede sua moglie?
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