Prosegue la crociata di Provita Onlus a sostegno dei reati di matrice omofoba


L'organizzazione omoftrasofobica diretta da Jacopo Coghe e Toni Brandi continua a giurare che loro non vedano alcuna omofobia e che loro non permetteranno mai si possa salvare un qualche adolescente da quella ferocia di cui sono promotori.
Nella realtà alternativa che si sono creati, li osserviamo sostenere che l'omofobia non sarebbe un problema dato che a loro piacciono le donne e non capiscono a cosa mai dovrebbe servire una legge che non li veda come principali destinatari e che magari metterebbe a rischio i loro profitti. Raccontano pure che un reato che non è codificato non esisterebbe solo perché la polizia non può catalogarlo come tale, dato che il i dati dell'Oscad è una truffa culturale che usano da tempo e che si basa sul negare specifici crimini sulla base delle regole che ne impediscono la catalogazione. Immancabile è anche il sostenere che il contrasto all'omofobia sarebbe una mossa politica, anche se poi sono Jacopo Coghe e Toni Brandi a presenziare ai comizi di Lega e Fratelli d'Italia sventolando la loro difesa dei crimini d'odio come se si trattasse di una promessa elettorale che porta voti ai populisti attraverso il promettere che gli altri staranno peggio.

In quella loro propaganda che nega i fatti e definisce «inutile» la tutela di un intero gruppo sociale che da anni è vittima della loro quotidiana aggressione, i due fondamentalisti se ne escono scrivendo:


Se si sa che la loro organizzazione fattura sul commercio di omofobia, surreale è il tenore e il segregazionismo dei loro proseliti, i quali chiedono che si faccia una legge per tutelare chi vuole "curare" i gay o che ostentano la loro propensione all'insulto omofobico:














Si noti che Provita Onlus è un'organizzazione che di definisce opinabilmente "cattolica" e che già beneficia quegli reggetti di quella della Legge Reale-Mancino che chiedono non sia estesa ad altri gruppi sociali. E basterebbe guardare il numero di denunce politiche che l'organizzazione ha sporto facendo leva su fantomatiche "offese alla religione cattolica" per osservare che chi chiede di essere ritenuto superiore alla legge sono loro, non certo le loro vittime.
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