Rabbino si fa promotore delle fantomatiche "terapie riparative" dell'omosessualità, poi nega tutto


Il rabbino israeliano Yigal Levinstein si è difeso dicendo che lui non era a conoscenza di cosa fossero le "terapie riparative" dell'omosessualità dopo che una stazione radio ha trasmesso alcune sue parole pronunciate in una scuola militare.
In quella sede il rabbino sostenne che «è possibile aiutare le persone a essere di nuovo eterosessuali. prima si agisce sul bambino che mostra doppie tendenze, più facile è aiutarlo». Levinstein ha quindi suggerito che gli adolescenti gay dovrebbero essere spinti a sottoporsi alla terapia di conversione tra i 13 e i 15 anni d'età.
Davanti al dato che mostra come quelle fantomatiche "terapie" spingano al suicidio tra il 60 e 70% di chi ne è vittima, il rabbino ha sostenuto si tratterebbero di «statistiche interamente fabbricate». Ma dopo le polemiche, l'uomo si è difeso sostenendo che lui non sapesse di che cosa stesse parlando.
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