Cosa non si sono inventati i fondamentalisti pur di sostenere che l'omofobia sia il volere di Dio


Uccidere qualcuno sarebbe preferibile al dare scandalo. È questa la surreale tesi sostenuta in un lungo articolo pubblicato dai fondamentalisti di Radio Spada.
È il consigliere triestino Fabio Tuiach a fornirci uno spoiler di quel delirio, anticipandoci che lo scopo è ovviamente quello di tentare di sostenere che l'omofobia sarebbe la principale preoccupazione di un Dio che preferirebbe stupri ed omicidi all'amore tra due persone dello stesso sesso:


Partendo da Pio X come massimo riferimento del fronte neofascista e citando a caso la Bibbia come farebbe qualsiasi terrorista dell'Isis, l'articolo esordisce con il costruire una sovrastruttura ideologia attorno al sesto comandamento:

Il sesto comandamento “non commettere atti impuri” o “non fornicare” (Catechismo Maggiore, San Pio X, III, Dei com. e di Dio) ci proibisce ogni impurità, per cui ci vieta le azioni, le parole, gli sguardi, i libri, gli spettacoli, le trasmissioni tv, i siti internet, ecc … immorali; ci vieta anche l’infedeltà nel matrimonio. Mentre il quinto comandamento, “non uccidere”, mira a conservare l’individuo nella sua integrità fisica, il sesto comandamento, “non commettere atti impuri”, mira all’integrità del buon costume, della moralità e punta alla conservazione della specie umana.

Inia così una lunga e noiosa digressione sul peccato come opera del maligno, regalandoci anche frasi surreali come questa: «Se non hai bisogno di sapere un qualcosa, non puoi (è vietato), perché la conoscenza di certe cose porta facilmente a godere non solo della conoscenza, ma della cosa stessa, quindi il voler conoscere certe cose, senza necessità, è un esporsi al pericolo prossimo di peccare, il che non è lecito, anzi è già peccato».

Si passa così ad attribuire a Dio concetti creati dall'uomo, sostenendo che:

Vi sono in noi altre tendenze, ordinate alla conservazione della specie, alle quali non è lecito soddisfare, per volere di Dio, se non secondo l’ordine e il fine da Lui stabilito, che è, per esempio, il matrimonio debitamente contratto. Chi le asseconda in altri modi, pecca contro la virtù della castità. Quindi, se con cattiva compiacenza si fanno, si dicono, si guardano, si leggono cose impure o si seguono artisti e attori con canzoni, opere e dialoghi licenziosi, o si veste in modo indecente, si pecca contro questo comandamento.

Poco chiaro è il passaggio successivo, nel quale pare che i signori di Radio Spada dicano che una vittima di preti pedofili dovrebbe andare a confessarsi al posto di andare dalla polizia a denunciare il molestatore:

Queste brevi nozioni sono essenziali da sapere per gli adulti, mentre per i bambini basta insegnare che il sesto comandamento proibisce le azioni fatte da solo o in compagnia di altri. Se fatte con parenti o persone religiose o legate dal voto di castità, o coniugate, hanno speciale malizia, che va manifestata in confessione.

In quel loro impartire dogmi e divieti, iniziano a dire che:

è proibita la lettura di libri, giornali, periodici, programmi TV, reality show, siti internet, ecc. che contengono cose immorali e la cui lettura o visione eccita le più ignobili passioni dell’uomo, trascinandolo al male. Quanti giovani hanno perduto prima l’innocenza e poi la fede per una lettura immorale, per un videogioco violento, per un reality pornografico? Quante fanciulle si sono rovinate per sempre addirittura per la lettura di un romanzo erotico?

Prendendosela pure con l'arte e la musica, alla loro lista dei divieti aggiungono pure:

le immagini o statue oscene. Attenti quindi non solo alle TV, a internet, a certi sconci di réclame, ma anche nel visitare gallerie o musei d’arte, e certe esposizioni moderne, così brutte ed oscene; già la sola bruttezza (nudi artistici, immagini blasfeme, elogi alla violenza, ecc…) spacciata per arte potrebbe essere una oscenità, ma v’è di più ed è la pornografia oggi definita “artistica”. [...] gli spettacoli immorali, cioè, i teatri, i cinema, i concerti e ogni altro ritrovo in cui le rappresentazioni o la musica, o tutt’ insieme queste cose, concorrono a risvegliare nel cuore i più bassi istinti delle più volgari passioni che poi, alla lunga, ci rendono pari agli animali.

Minacciando punizioni divine, i signori di Radio Spada iniziano a sbraitare che «sono gravissimi i peccati contro la castità e sono quasi sempre mortali» e ne concludono che:

Secondo la Legge Divina, quindi non alterabile neanche dalla Chiesa stessa, l’impurità è un disordine, come ogni altro peccato, perché è contro la legge di Dio, e fa sì che l’uomo assoggetti l’anima al corpo, alla carne; ma disordine terribile, perché con facilità induce ad altri peccati e genera gravi scandali (come abbiamo appreso dal precedente studio lo scandalo grave è un peccato peggiore dell’omicidio).

Il punto focale è il loro sostenere che le loro opinabili tesi sarebbero dettate da una «legge divina» che dicono non dovrebbe essere «alterabile neanche dalla Chiesa stessa». In altre parole, tentano di attribuire le loro teorie a Dio in modo da sostenere che qualunque conoscenza scientifica osi smentire le teorie che si erano inventati nel Medioevo dovrebbe essere ignorata.

Si passa così al terrorismo, asserendo che la mancata ubbidienza ai loro dogmi «manda all’inferno» e provocherebbe «castighi» divini:

Oltre le rovine sopraccennate ricordiamo che la Scrittura ci dice come Dio mandò il diluvio universale per questo peccato (noi sappiamo che il diluvio fu un reale accadimento, un vero castigo, non una metafora o una casualità come insegnano gli scandalosi modernisti); così mandò il fuoco sopra Sodoma e Gomorra (idem come prima); e così molte altre pubbliche e private calamità… E ricordiamo che castigo dell’impurità è pure la disperazione e l’impenitenza finale che conduce inesorabilmente all’eterna dannazione. “Badate di non errare: né i fornicatori… né gli effeminati avranno la eredità del regno di Dio” (1Cor. 6, 9-10).

Si arriva così a sostenere che l'omofobia sarebbe il volere di Dio:

Secondo la Fede Cattolica e quindi anche secondo la tomistica, per esempio, il peggior peccato di impudicizia è il sesso impuro contro natura o sodomia.
MAXIMUM PECCATUM INTER SPECIES LUXURIAE, ovvero il peccato più grande – grave – tra le specie della lussuria, dove per lussuria, si intende uno dei sette vizi capitali consistente nella brama disordinata del piacere sessuale. Il gravissimo peccato che ne consegue, ostativo per l’accesso al Regno dei cieli, contrasta con il finalismo della natura che, come previsto da Dio, subordina il piacere derivante da atti sessuali solo ed esclusivamente alla legge dell’amore fecondo, lecito unicamente nel contesto della sfera coniugale. (Dizionario del Cristianesimo, E. Zoffoli, Sinopsis, 1992)

Secondo copione, si passa a sostenere che i bambini vadano indottrinati alla loro ideologia o Dio si arrabbierà e punirà l'umanità:

Molte immoralità e comportamenti disordinati che provocano anche la collera e i castighi di Dio vengono insinuati già da giovanissimi nella mente dei bimbi, spesso per colpa degli adulti iniqui, da qui la necessità di educare fin da subito i giovani di oggi che diventeranno gli uomini di domani.
Vi è difficoltà speciale nel parlare di questo comandamento e del nono ai piccoli, perché bisogna essere riguardosi per non insegnare il male e non scandalizzarli, quindi qualche catechista tralascia addirittura di parlarne (per catechista intendiamo il vero catechista cattolico, non l’odierno educatore sempre più spesso indecentemente impreparato se non addirittura complice del re della menzogna); il che non è bene, perché il fanciullo ne sente parlare per le vie, per le piazze, e forse anche in casa, e vede atti e figure che turbano il suo cuore. Inoltre la natura stessa depravata (dal peccato originale) lo porta ad atti che intravede non essere buoni, ma di cui non comprende ancora la gravità. Poi, disgraziatamente, ne prende l’abitudine e vi si abbandona con rovina dell’anima e del corpo stesso, e con molta difficoltà ad emendarsi.

Sempre tentando di colpevolizzare e mostrando una evidente ossessione nel rifiuto della sessualità, l'articolo torna ancora una volta a demonizzare i naturali istinti umani:

Potrete introdurvi così – Dio è nostro Creatore e Padre, e noi dobbiamo fare ciò che Egli comanda. Ora Egli vuole che noi andiamo vestiti. Le vesti servono a ripararci dal freddo e dal caldo, ma certe parti del corpo come le mani, la faccia, le teniamo scoperte. Certe altre parti invece Dio vuole che si tengano coperte e non si guardino e non si tocchino senza necessità. Il fanciullo che si regola in questo modo, si dice che è modesto e puro, e piace a Dio; chi invece non obbedisse a Dio in questo, e si mostrasse scoperto e si lasciasse vedere o toccare da altri, mancherebbe contro questo comandamento e farebbe peccato. Fa pure peccato chi guarda altre persone scoperte o le tocca; chi guarda volontariamente libri, riviste, programmi TV o siti internet indecenti, ecc.; chi ascolta volontariamente o fa discorsi brutti; chi legge cose cattive, le legge o le pensa o le desidera… Ben inteso, parlerete sempre con serietà e santità di linguaggio.

La loro teoria è che più dell'accoglienza e dell'amore, a Dio interesserebbe che gli uomini non facciano sesso:

La castità è quella virtù morale che inclina l’uomo ad astenersi dai piaceri illeciti della carne. E’ obbligatoria. [...] Non è vero che sia impossibile vivere casti. E’ certo, certissimo che Dio non comanda cose impossibili. E’ certo, certissimo che molti vissero e vivono con tutta castità. Dunque, se tanti uomini, tante donne, tanti giovinetti e tante fanciulle vissero e vivono con castità, perché non potrò io?

Tornando a puntare il dito contro l'omosessualità, i fondamentalisti di Radio Spada forniscono ai loro lettori una lista di uomini vissuti secoli fa che dovrebbero poter essere citati come giustificazione all'omofobia nel raccontarsi che non la si dovrebbe ritenere naturale (com'è provato sia) e dunque voluta da Dio:

I peccati contro la castità sono gravissimi, ed ancor più grave è il peccato di chi commette il sesso impuro contro natura, tanto che:
– San Pio V lo definì così “L’esecrabile vizio libidinoso contro natura; colpe per le quali i popoli e le nazioni vengono flagellati da Dio, a giusta condanna, con sciagure, guerre, fame e pestilenze …” (San Pio V, Costituzione Cum Primum);
– San Pio X dice che la sodomia è “quel peccato che grida al Cielo” – “che grida vendetta al cospetto di Dio” – “il secondo peccato più grave che grida vendetta al cospetto di Dio dopo l’omicidio volontario” (San Pio X, Catechismo Maggiore);
– San Gregorio I Papa detto “Magno”, Dottore della Chiesa “Che lo zolfo evochi i fetori della carne, lo conferma la storia stessa della Sacra Scrittura, quando parla della pioggia di fuoco e zolfo versata su Sodoma dal Signore. Egli aveva deciso di punire in essa i crimini della carne, e il tipo stesso del suo castigo metteva in risalto l’onta di quel crimine. Perché lo zolfo emana fetore, il fuoco arde. Era quindi giusto che i Sodomiti, ardendo di desideri perversi originati dal fetore della carne, perissero ad un tempo per mezzo del fuoco e dello zolfo, affinché dal giusto castigo si rendessero conto del male compiuto sotto la spinta di un desiderio perverso” (San Gregorio Magno, Commento morale a Giobbe);
– San Bonaventura, Dottore della Chiesa con il titolo di Doctor Seraphicus “Tutti i sodomiti, uomini e donne, morirono su tutta la terra, secondo quanto ricordò san Gerolamo commentando il salmo ‘È nata una luce per il giusto’, per evidenziare che Colui che stava nascendo veniva a riformare la natura e a promuovere la castità” (San Bonaventura, Sermone XXI in Nativitate Domini, chiesa Santa Maria della Porziuncola);
– Sant’Agostino, Dottore della Chiesa: “I delitti che vanno contro natura, ad esempio quelli compiuti dai sodomiti, devono essere condannati e puniti ovunque e sempre. Quand’anche tutti gli uomini li commettessero, verrebbero tutti coinvolti nella stessa condanna divina: Dio infatti non ha creato gli uomini perché commettessero un tale abuso di loro stessi. Quando, mossi da una perversa passione, si profana la natura stessa che Dio ha creato, è la stessa unione che deve esistere fra Dio e noi a venire violata” (Sant’Agostino, Confessioni):
– e tanti altri, come ad esempio Santa Caterina da Siena, San Tommaso d’Aquino, San Pietro Canisio, San Girolamo, Santa Ildegarda di Bingen, ecc …

Il bigottismo prosegue sostenendo che bisognerebbe chiedere il permesso ai propri genitori per poter frequentare qualcuno, anche se di sesso opposto al prorio:

Gli amoreggiamenti, per esempio, sono pericolosissimi e spesso fatali. Nessun giovane, nessuna fanciulla contragga relazioni senza il consenso dei genitori. E se il consenso c’è, evitino di trovarsi da soli; e se pare che il Signore li destini ad una futura vita insieme, non conducano le cose per le lunghe, perché le cose lunghe diventano serpi.

A quel punto iniziano a suggerire la mortificazione di sé stessi come stile di vita:

La mortificazione dei sensi, specialmente: a) mortificazione degli occhi. Ciò che occhio non vede, cuor non desidera… Alcuni vogliono vedere tutto, e poi si stupiscono di avere tentazioni. Ci sarebbe da stupire che non ne avessero. Mortifichiamoli anche nelle cose lecite, per saper tenerli a freno, affinché non trascorrano alle illecite; b) mortificazione delle orecchie, non voler ascoltare ogni cosa; c) mortificazione della gola. Quando il demonio tenta la gola, è per muovere poi guerra alla castità. Attenti a non soddisfarla troppo, affinché il corpo nutrito delicatamente, non si ribelli all’anima, come un puledro sfrenato, e non vi trascini al male.

Ed è citando categorie a caso e negando il dato scientifico per cui la mancata attività sessuale aumenta il rischio di tumori alla prostata in virtù della mancata espulsione del liquido seminale (che per sua natura in castità avviene durante l'attività notturna del corpo dato che il fisico ne ha la necessità), i signori di Radio Spada raccontano che:

Avvertenza. Sentirete forse anche nel mondo degli spudorati e degli scandalosi, degli uranisti e dei pornoattori, dei pedofili e molestatori, i quali per giustificare le loro turpitudini ed avere compagni nel vizio, vi diranno che la castità danneggia la salute!!! Attenzione, è come dire che chi non beve alcool si rovina e morirà tisico!
Come mai Dio, che comanda nel quinto comandamento d’aver cura della salute, nel sesto avrebbe fatto una legge che mira a danneggiarla?

La risposta alla loro domanda è semplice: forse perché il sesto comandamento non dice quello che sostengono loro. La stessa Chiesa riconosce all'attività sessuale una funzione unitiva oltre che riproduttiva.
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