Ddl omofobia. L'europarlamentate leghista Francesca Donato accosta omosessualità e pedofilia


L'europarlamentate leghista Francesca Donato pare voler sostenete che alcune fotografie decontestualizzare pubblicate da un account turco basterebbero a mettere in relazione omosessualità e pedofilia:




Dai commenti si evince che i leghisti reputano che quelle insinuazioni vadano contrapposte alla legge contro l'omofobia. La stessa tesi viene rilanciata anche dai seguaci di don Mirco Bianchi e da quelli di Zaira Bartucca, eccitati dal medesimo turco che con quelle immagini tenta di sostengono che i gay vorrebbero «giustificare la pedofilia». Peccato che nessuno dica da dove arrivino quelle immagini o in che modo giustificherebbero generalizzazioni finalizzate alla promozione dell'odio.

A voler cercare l'origine di quegli scatti, le prime pubblicazioni paiono essere avvenute in gruppi nazisti polacchi che le presentavano come "prova" del perché loro dicessero che i gay dovessero essere picchiati a sangue. Su Reddit, invece, c'è chi osserva come il ritagliio approssimativo della seconda fotografia faccia pensare ad un fotomontaggio:


Il primo scatto fu invece pubblicato nel 2018 dal reverendo evangelico Joshua Feuerstein, il quale sostenne fosse una passerella per la «normalizzazione della pedofilia»:


Se non è chiaro perché la leghista veda un uomo con delle bambine ed inveisca contro i gay, è molto inesatta la testimonianza del reverendo: l'immagine non mostra un uomo nudo "che cammina sulla passerella" con delle bambine e neppure il contesto riguarda la pedofilia. La fotografia è stata scattata a conclusione di una performance de "La Bête" del coreografo Wagner Schwartz, tenutasi al Goethe-Institute di Salvador, in Brasile, nel 2017. Si trattava di una performance interattiva in cui i membri del pubblico potevano salire sul palco e spostare Schwartz e il suo corpo nudo in qualsiasi posizione volessero. Secondo il Centre National De la Danse, la performance era ispirata al “Bicho”, una scultura in metallo che poteva essere spostata a proprio piacimento che fu creata dall'artista Brasiliana Lygia Clark nel 1960. Come si può verificare dal video dello spettacolo, il pubblico era di adulti anche se alcuni genitori hanno autonomamente deciso di portare i loro figli. Dopo le polemiche, il Museu de Arte Moderna de São Paulo e il Goethe-Institut hanno spiegato che la performance non era erotica o pornografica, benché meno associato con la pedofilia. Entrambi i musei hanno sottolineato che i visitatori sono stati informati in anticipo che le prestazioni avrebbe previsto la nudità. A voler usare un linguaggio leghista, potremmo dunque osservare si sia nel caso che il loro Pillon e il loro Gandolfini definiscono "priorietà educativa dei genitori".

Anche la terza immagine non ha nulla a che vedere con l'omosessualità o con la pedofilia: è presa da una protesta messa in atto da una femminista contro il sessimo delle opere di Marco Mäetamma nel 1019, durante l'inaugurazione della mostra "Naine ja naine mostra" di Pärnu (Estonia).
La leghista inveisce contro di lei, ma non dice nulla di come stessi bambini siano stati stati portati a vedere le opere i un sessiate eterosessuale che rappresentava le donne come vagine in silicone o in altri modo dispregiativi:





Ovviamente la fotografia pubblicata dalla leghista è stata tagliata rispetto all'originale in modo da rendere meno evidente le vagine in silicone esposte sul tavolo, sia mai che la mistificazione non potesse essere usata per dirottare l'odio verso l'attivista e non contro il maschilista sessista che rappresentava la donna come un oggetto ad uso sessuale.

È sulla base di queste mistificazioni che i leghisti tentano per l'ennesima volta di accostare l'omosessualità alla pedofilia? Con la stessa logica, potremmo sunque prendere fotografie a caso di eterosessuali che fanno turismo sessuale per accostarle agli europarlamentari leghisti, oppure va bene solo si decontestualizzano le cose a danno delle minoranze? Ed è aberrante sapere che noi veniamo pure obbligati a pagare uno stipendio pubblico a gente simile.
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