Il Comune di Verona vuole impegnarsi a "difendere" chi discrimina. Il Pride scende in piazza il 18 luglio


Pare la storia si stia ripetendo. Era il 14 luglio 1995 quando l'allora consiglio comunale di Verona si macchiò con l'approvazione di tre mozioni omofobe, la più grave delle quali impegnava l’amministrazione veronese a non parificare i diritti fra coppie omosessuali e coppie eterosessuali. Le mozioni passarono a larga maggioranza.
A 25 anni da allora, l'amministrazione veronese ha portato in Aula la mozione 1527 presentata da Andrea Bacciga, dal titolo "Il comune di Verona appoggia il comunicato della CEI contro le discriminazioni". E se non è esattamente "contro le discriminazioni" che i vescovi hanno chiesto di impedire che le persone discriminate possano essere protette, si vuole impegnare l’amministrazione ad allinearsi alla CEI e alla sua presa di posizione contro la proposta di legge contro l’omofobia in esame presso la Commissione Giustizia della Camera dei Deputati.

È in riposta a questa ed ad altre politiche discriminatore promosse dai populisti e dalle destre neofasciste che il Comitato Verona Pride ha deciso di promuovere anche quest'anno una manifestazione. Non sarà un corteo, in rispetto dell’emergenza Corona Virus che pare non interessi solo ai populisti e ai neofascisti, ma un "Piazza Pride" in Piazza Bra, dove ha sede il palazzo dell'amministrazione comunale.
L'appuntamento è per sabato 18 luglio, dalle ore 17, in Piazza Bra a Verona. Nell'occasione si ricorderanno tutte le vittime di omo-lesbo-bi-trasfobia, tra cui l’attivista egiziana Sarah Hegazi che nelle ultime settimane si è suicidata dopo essere stata perseguitata per anni.

Per maggiori informazioni è possibile consultare la pagina Facebook dell'iniziativa.

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