J-Ax ed Elodie difendono Sylvestre dal bullismo di Salvini


Matteo Salvini è fondamentalmente un bullo, prepotente con i più deboli e zerbino con i potenti. È un opportunista si pone come espressione dei più bassi istinti degli intolleranti, uno di quelli che dice fa vittimismo dicendo che gli vogliono vietare di mangiare ciliegie quasi volesse proporsi come uno che non ce la fa a capire che il problema è che lo abbia fatto, nel più totale menefreghismo, mentre si parlava di bambini uccisi da un batterio killer.
E non è andata meglio quando il padano che si divertiva a far ballare cubiste leopardate sulle note dell'Inno si è scagliato contro Sergio Sylvestre quasi ne volesse approfittare per strizzare l'occhio al suo elettorato razzista e vicino al suprematismo bianco. Così ai bambini il padano insegnerà come si fa bullismo e magari sarà pure il loro mandante ideologico per ogni bambino che verrà picchiato o spinto al suicidio. Un momento di emozione ha portato il cantante ad un errore: era di colore e dunque Salvini lo attaccato e gli ha scagliato coltro i suoi haters, suscitando commenti di rara violenza e di vergognoso razzismo.

A difendere Sergio dal bullismo di Salvini troviamo Elodie, la quale definisce il padano come «un piccolo uomo». Ancor più duro è stato J-Ax, il quale parla di «un vero artista e di un vero uomo che a differenza degli imbarazzanti ignoranti che diffondono odio sui social e a cui paghiamo lo stipendio da decenni che non conoscono nemmeno il significato di un pugno chiuso per un ragazzo afroamericano».

Anche il cantante ha replicato al bullismo del senatore leghista, affermando:

A Salvini dico che forse dovrebbe informarsi meglio. Dovrebbe cercare di capire cosa significa quel pugno o un movimento come Black Lives Matter. Ma in fondo non può, lui non può capire cosa vuol dire essere nero. Io però sono nato così. Quando è morto George Floyd ha visto che hanno fatto tutti i post, non so se anche lui lo fatto. Ma in generale dovrebbe informarsi meglio su cosa significa essere nero. Con quel pugno e con la mia voce parlo anche per quelle persone non possono più alzare la mano, che non anno più voce. Parlo per loro. Quindi se ha qualche dubbio sul significato del mio pugno, lo invito a chiamarmi.

Nei giorni Sscorsi, Salvini e il camerata Tuiach sostenevano che il pugno chiuso fosse un saluto comunista. E solo in un'Italia depravata dal populismo è accettabile che dei politici creino odio e razzismo giurando il falso e non vengonano mandati via a calci nel sedere.
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