L'arroganza di Giorgia Meloni: ora sbraita pure che i suoi seguaci debbano potersene fregare della legge


Può sbraitate quanto vuole, ma non è con l'arroganza che otterrà la possibilità di poter organizzare assembramenti nel bel mezzo di una pandemia senza minimamente curarsi delle conseguenze sanitarie. Aveva promesso il mantenimento delle distanze e non lo ha fatto. Aveva promesso il rispetto delle norme e il suo amichetto si puliva il naso con le mani prima di toccare gente che non indossava manco la mascherina.
Il solo fatto che per far venire meglio le foto abbiano scelto la via più stretta della Capitaòle lascia intendere come se ne siano fregati della salute pubblica, troppo occupati a cercare il loro profitto personale per curarsi del rischio che Roma debba subire una nuova ondata di morte.

Eppure è con troni strafottenti che la signora si mette a dire che non le è bastato che l'abbiano lasciata manifestare, lei pretende che nessuno dica nulla anche dinnanzi a chi mette a repentaglio la salute pubblica perché loro sono quelli che ne fregano:


La signora che vuole sperare contro le navi dei rifugiati che fuggono dai veri regimi è certa che l'italia sarebbe un regime solo perché chi delinque viene multato? E se un prete pedofilo viene beccato con un chierichetto sotto la tonaca, può anche lui dire che la polizia non deve potergli dire nulla o lui si sente intimorito?
Non sarà lo scopo di quella carnevalata era di fare quelle polemiche grondanti d'odio che tanto eccitano i populisti, tutti impegnati a sbraitare contro chi chiede il rispetto delle norme civili mentre tacciono su quei loro manifestanti che, tra i vari saluti romani, inneggiavano alla mafia e chiedevano alla malavita organizzata di uccidere il Presidente della Repubblica?
E perché la signora Meloni taceva quando la Digos molestava i contestatori del suo alleato quando era sotto il diretto controllo di Salvini?
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