Russia, aggredita Xenia Sobchak perché anti-Putin e sostenitrice dei diritti lgbt


Nella Russia che tanto piace ai populisti, una trentina di uomini a volto coperto e in divisa paramilitare ha teso un agguato a Xenia Sobchak ed hanno aggredito la nota presentatrice tv russa e candidata anti-Putin nel 2018.
Sobchak ha dichiarato pubblicamente di sostenere il boicottaggio del referendum delle riforme costituzionali voluto da Putin per ottenere poteri illimitati, così come risulta una delle intellettuali russi schierati in difesa di Yulia Tsvetkova, una disegnatrice ventiseienne, attivista femminista ed lgbt, che rischia una condanna a sei anni di carcere per aver pubblicato sui social fumetti stilizzati con donne nude accompagnati dalla scritta “La famiglia è dove c’è amore”.
Per i magistrati, l'attività della Tsvetkova sarebbe «pornografia e propaganda dell’omosessualità», ossia il reato penale anti-gay introdotto da Putin nel 2012. Proprio nei minuti in cui Sobchak veniva aggredita, a Mosca un folto presidio in difesa di Yulia era stato disperso dalla polizia.
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