Salvini lo sciacallo: tra selfie, pannelli al metano e insulti ai parenti delle vittime


L'assenteista padano ha dichiarato che lui non è andato a fare quello per cui viene pagato in virtù di come lui si sia inventato che gli stati generali fossero «una passerella». Ma poi è corso a rincorrere passerelle mediatiche ovunque, presentandosi da Porro, parlando di economia con Orietta Beri dalla D'Urso o ottenendo dalla giunta leghista di Genova un permesso speciale per andare a scattarsi selfie promozionali sul ponte di Genova (ossia quello che è crollato sotto il suo governo e che ha provocato 43 vittime). Già che c'era, ha anche confezionato video che lo vedevano baciare alcuni anziani, un gesto che in tempo di pandemie non pare un'idea così intelligente.
Il suo capolavoro, però, è contenuto nella sua immancabile diretta Facebook di auto-promozione, durante la quale il padano ha voluto spiegare ai leghisti che si sarebbe trattato di un progetto a «sviluppo e sostenibilità ambientale visto che questo ponte, coi pannelli di metano sostanzialmente si autoalimenterà».
Ovviamente non esistono "pannelli al metano" e la frignaccia del leghista che gioca a fare l'ingenerare non è altro che l'ennesima ostentazione di quanto lui ami parlare di temi che neppure conosce. In realtà il ponte avrà semplicemente un impatto ambientale contenuto grazie a dei pannelli fotovoltaici che produrranno l'energia necessaria all'illuminazione e alla segnaletica. E non è esattamente la stessa cosa.

Stufi di quel padano che cerca consensi attraverso lo stupro dei loro morti, il comitato delle vittime del ponte Morandi commenta: «Siamo stufi, allo stremo, non avremmo voluto commentare perché come Salvini ci avrebbe fatto arrabbiare chiunque altro. Ma non accetteremo mai la spettacolarizzazione perenne che è stata fatta in questo cantiere, sotto il ponte in cui noi abbiamo perso tutto». «Se possibile proviamo ulteriore rabbia, ma ormai siamo abituati a non aspettarci niente da nessuno: né dalle istituzioni, né tantomeno dalla politica».
In tutta risposta, il padano di dice infastidito da quei parenti delle vittime che hanno osato rovinare il suo videospot elettorale costruito sulla pelle dei loro cari, così come dice di essere stufo di chi non lo lascia violare la legge sul contenimento della pandemia o si lamenta se lui pensa elle ciliegie e non ai bambini che muoiono in ospedale.
Sfottendo i parenti delle vittime, è con il suo solito bullismo che Salvino ha dichiarato: “Il mio selfie sul ponte è un omaggio a Genova che mi ha reso orgoglioso di essere italiano perché in un anno ha costruito un ponte senza ritardi. Qualcuno si è offeso? Si vede che può dare fastidio a qualcuno che io renda omaggio a chi lavora bene, del resto ci sono persone che si infastidiscono solo perché mi alzo la mattina: ma voglio rassicurarli, mi sono alzato anche oggi è conto di farlo anche domani e dopo domani”. Quel "qualcuno" sono le persone che hanno perso i propri figli, i propri cari e la propria famiglia.
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