Stavolta la De Mari le ha sparate più grosse del solito. Ecco come chiedere un intervento dell'Ordine


È un nostro lettore ad averci risparmiato dal doverci sorbire l'ennesimo comizio di istigazione d'odio confezionato dalla signora Silvana De Mari, la populista omofoba che è ormai ospite fisso sulla prima pagina del quotidiano di Maurizio Belpietro come ricompensa per la sua prima condanna per diffamazione contro i gay. Da mesi impegnata a invitare insistentemente i suoi seguaci ad acquistare fucili, suggerendogli di iniziare ad andare a caccia per imparare ad uccidere, la signora se n'è uscita con un video che la vede descrivere l'omosessualità come una pratica autodistruttiva e in cui lei si fa promotrice delle fantomatiche "terapie riparative" dell'omosessualità di Nicolosi, giudicate formerete dannose e pericolose dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e vietate per lo stesso motivo dall'Ordine degli Psicologi italiani.
In una lettera indirizzata al Consiglio dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Torino, il nostro lettore ha evidenziato vari passaggi in cui parrebbero sussistere gli estremi per ravvisare gravissime violazioni del Codice Deontologico che potrebbero configurantisi come un illecito disciplinare, Nella fattispecie, si segnalano le seguenti affermazioni:

1) al minuto 19:35 (urlando) per circa mezzo minuto a seguire: Sta passando per buona la menzogna clamorosa del movimento Lgbt "sono nato così, non mi rompere gli attributi". Falso! Completamente falso! La cosiddetta omosessualità è un termine delirante e ridicolo che va abolito perché non ha nessun senso: è un comportamento. Il comportamento omoerotico è un comportamento acquisito da cui si diventa dipendenti ed è una dipendenza micidiale. Per uscire da questa dipendenza servono coraggio e attributi ma non è irreversibile.

2) al minuto 21:30: Nell'omosessuale maschio ci sono delle terrificanti linee di autoaggressione.
Il concetto viene ribadito anche a 29:33, in cui si parla di omosessuali che intenzionalmente cercherebbero di ammalarsi di Aids a causa di linee terrificanti di autodistruzione.

3) al minuto 31:25 per circa due minuti a seguire: (L'omosessualità) è un comportamento biologicamente perdente, disfunzionale, molto problematico dal punto di vista sanitario, che non è genetico e che può essere abbandonato. E quando è abbandonato vi do la mia parola che le persone stanno infinitamente meglio. Quando sono uscita allo scoperto il solo fatto di aver stigmatizzato questo comportamento in maniera molto precisa ha permesso ad una marea di ragazzi, onestamente molto giovani e che quindi erano appena entrati, di uscire serenamente dall'omosessualità. Mi hanno detto: "grazie Dottoressa, stavo giocando con il fuoco". Verrà discriminata anche la terapia riparativa. La teoria riparativa, quella di Nicolosi, quella di Giancarlo Ricci purtroppo morto da poco, è la teoria che afferma, e che io sottoscrivo fino alle virgole che il comportamento omoerotico di un uomo che rinuncia a fecondare il corpo di una donna e permette ad altri uomini di giocare con la sua cavità anorettale (...) sia un tentativo di riparare un danno della virilità e a me questo risulta sistematicamente. Nel momento in cui uno dice "sono un po' stufo" e tu "guarda, se fai così potresti uscirne", questo può essere condannato. Come hanno dovuto subire processi dall'Ordine i due grandissimi psicologi italiani che applicavano questa teoria che sono Giancarlo Ricci di Milano e Gilberto Gobbi di Verona.

4) al minuto 34:35: Non affido un bambino a due uomini dello stesso sesso (...) con grandissimo disprezzo del corpo femminile. Un disprezzo ignobile.

5) poco dopo 1:30:00 (ancora urlando): L'omosessualità è un orientamento sessuale? Si! La pedofilia è un orientamento sessuale? Si!!!
C'è un ribadimento a 1:33:54: Nel termine "orientamento sessuale" rientra anche la pedofilia.


A sostenere questo mucchio di fesserie è una signora vicina alla Lega e alla destra neofascista che non perde occasione per invitare i suoi seguaci ad imparare ad uccidere mentre dice che permettere ai gay di poter vivere in santa pace la loro vita starebbe «sdoganando la pedofilia». Ed è gravissimo che lo possa fare senza che gli Ordini professionali non dichiarino l'infondatezza delle fesserie che lei propaganda abusando di un titolo accademico mentre sui social pubblica questa roba:


Pare dunque evidente che le affermazioni della De Mari denotano una forma di disinformazione che da parte di uno medico è totalmente esecranda e rappresentano uno sprone a considerare l'omosessualità (giustapposta eziandio alla pedofilia) nell'alveo di ormai viete e antiscientifiche categorie patologizzanti e dunque una surrettizia giustificazione dell'omofobia, viepiù in considerazione del fatto che autorevolissime fonti quali l'OMS si sono espresse con perspicua inflessibilità nei confronti di questi retrivi pregiudizi per esempio in un documento il cui titolo tradotto in italiano recita: "Cure per una malattia che non esiste".
Nondimeno le parole della De Mari disdorano ed adontano la figura professionale rappresentata dall'Ordine e rappresentano un gravissimo pericolo per le persone omosessuali più fragili.

Chiunque ritenesse che il tollerare la promozione di simili teorie prive di scientificità da parte di una signora che abusa di un titolo accademico per andarsene in giro a sostenere che i gay sarebbero come pedofili, può inviare una mail al Consiglio dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Torino all'indirizzo [email protected].

Vi proponiamo di seguito anche il testo inviatoci dal nostro utente, qualora lo vogliate usare come traccia:

Spett.le Consiglio dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Torino,
Vi scrivo per significarVi attività irregolari che ritengo rimarchevolmente degne della Vostra attenzione in quanto confliggenti con il Codice Deontologico sicché configurantisi come illecito disciplinare.

Segnalo che la Dottoressa Silvana De Mari in recenti interviste si è fatta nuovamente promotrice di una idea antiscientifica e deteriore di omosessualità descritta come autodistruttiva nonchè delle terapie riparative dell'omosessualità di Nicolosi, le stesse di cui l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha evidenziato la perniciosità esiziale.

Nel video pubblicato nel Giugno 2020 sul canale youtube della summenzionata Dottoressa all'indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=8oc7V-Ce_Cc viene affermato che:

1) a partire dal tempo 19:35 (urlando) per circa mezzo minuto a seguire: Sta passando per buona la menzogna clamorosa del movimento Lgbt "sono nato così, non mi rompere gli attributi". Falso! Completamente falso! La cosiddetta omosessualità è un termine delirante e ridicolo che va abolito perché non ha nessun senso: è un comportamento. Il comportamento omoerotico è un comportamento acquisito da cui si diventa dipendenti ed è una dipendenza micidiale. Per uscire da questa dipendenza servono coraggio e attributi ma non è irreversibile.

2) al tempo 21:30: Nell'omosessuale maschio ci sono delle terrificanti linee di autoaggressione.
Il concetto viene ribadito anche a 29:33 in cui si parla di omosessuali che intenzionalmente cercherebbero di ammalarsi di Aids a causa di linee terrificanti di autodistruzione.

3) al tempo 31:25 per circa due minuti a seguire: (L'omosessualità) è un comportamento biologicamente perdente, disfunzionale, molto problematico dal punto di vista sanitario, che non è genetico e che può essere abbandonato. E quando è abbandonato vi do la mia parola che le persone stanno infinitamente meglio. Quando sono uscita allo scoperto il solo fatto di aver stigmatizzato questo comportamento in maniera molto precisa ha permesso ad una marea di ragazzi, onestamente molto giovani e che quindi erano appena entrati, di uscire serenamente dall'omosessualità. Mi hanno detto: "grazie Dottoressa, stavo giocando con il fuoco". Verrà discriminata anche la terapia riparativa. La teoria riparativa, quella di Nicolosi, quella di Giancarlo Ricci purtroppo morto da poco, è la teoria che afferma, e che io sottoscrivo fino alle virgole che il comportamento omoerotico di un uomo che rinuncia a fecondare il corpo di una donna e permette ad altri uomini di giocare con la sua cavità anorettale (...) sia un tentativo di riparare un danno della virilità e a me questo risulta sistematicamente. Nel momento in cui uno dice "sono un po' stufo" e tu "guarda, se fai così potresti uscirne", questo può essere condannato. Come hanno dovuto subire processi dall'Ordine i due grandissimi psicologi italiani che applicavano questa teoria che sono Giancarlo Ricci di Milano e Gilberto Gobbi di Verona.

4) al tempo 34:35: Non affido un bambino a due uomini dello stesso sesso (...) con grandissimo disprezzo del corpo femminile. Un disprezzo ignobile.

5) poco dopo 1:30:00 (ancora urlando): L'omosessualità è un orientamento sessuale? Si! La pedofilia è un orientamento sessuale? Si!!!
C'è un ribadimento a 1:33:54: Nel termine "orientamento sessuale" rientra anche la pedofilia.

Scrivo per sollecitare l'Ordine, quale organo preposto, ad una analisi della situazione qui esposta e all'attuazione solerte di provvedimenti disciplinari condegni in quanto le affermazioni della Dottoressa De Mari denotano una forma di disinformazione che da parte di uno medico è totalmente esecranda e rappresentano uno sprone a considerare l'omosessualità (giustapposta eziandio alla pedofilia) nell'alveo di ormai viete e antiscientifiche categorie patologizzanti e dunque una surrettizia giustificazione dell'omofobia, viepiù in considerazione del fatto che autorevolissime fonti quali l'OMS si sono espresse con perspicua inflessibilità nei confronti di questi retrivi pregiudizi per esempio in un documento il cui titolo tradotto in italiano recita: "Cure per una malattia che non esiste". Qui di seguito il link al documento sopraccitato: http://www.paho.org/hq/index.php?option=com_docman&task=doc_view&gid=17703&Itemid=270

Nondimeno le parole della Dottoressa De Mari disdorano ed adontano la figura professionale rappresentata dall'Ordine e rappresentano un gravissimo pericolo per le persone omosessuali più fragili.

Probabilmente loro strilleranno che segnalare la signora De Mari sarebbe una censura della loro spacciatrice d'odio, ma chiedere che l'Ordine di allontanare chi si inventa false teorie per far del male ai bambini è un dovere oltre che un diritto. Lasciamoli strillare e difendiamo i bambini dalla signora Silvana De Mari, la fondamentalista che è solita nominare il nome di Dio invano pur di ottenere che dei minorenni subiscano feroci violenze psicologiche.
2 commenti