Carlo Maria Viganò torna a defecare odio contro-natura: «Esiste uno stretto legame tra omosessualità e pedofilia»


In un'intervista rilasciata al solito Marco Tosatti, ossia al vaticanista che da anni è impegnato nella promozione dell'odio omofobico per conto delle ricche lobby integraliste, il solito Carlo Maria Viganò è tornato ad offrire la sua falsa testimonianza a danno delle minoranze. In qualità di leader dei separatisti che vogliono instaurate quello che Radio Spada chiama "stato cristiano" in un preoccupante parallelo con lo stato islamico, il sacerdote è tornato a sostenere che Papa Francesco abbia insabbiato i casi di pedofilia e che quegli abusi sarebbero colpa di una fantomatica «lobby gay» che lui sostiene «si è infiltrata nella Chiesa e che ha letteralmente il terrore che i buoni Pastori facciano luce sull’influenza che essa esercita nella Segreteria di Stato, nelle Congregazioni, nelle Diocesi e su tutta la Chiesa». Ricalcando le polemiche di Cascioli, Viganò si scaglia anche contro «l'osceno, anzi sacrilego affresco omoeretico che monsignor Paglia ha commissionato per la Cattedrale di Terni è un arrogante manifesto ideologico». Ma pare da denuncia penale il suo aggiungere: «Credo sia indispensabile chiarire una volta per tutte lo stretto legame che vi è tra l'omosessualità e la pedofilia confermato anche dalle stesse statistiche». Ovviamente non ci dice quali sarebbero le sue fantomatiche statistiche, ma vi è la certezza che le parole di Viganò provocheranno odio, aggressioni e violenze.
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