C'è Manuela Antonacci di Provita onlus dietro alla veglia pro-omofobia delle Sentinelle in piedi di Bari


Con cartelli prestampati dagli organizzatori (sia mai che i manifestanti potessero dire troppo chiaramente quale odio li abbia portati in piazza), alcune decine di "Sentinelle in piedi" si sono date appuntamento a Bari per una manifestazione a sostegno di chi commette crimini omofobobici.
La manifestazione è stata guidata da Manuela Antonacci, ossia dalla redattrice di Provita Onlus che ci conferma ancora una volta come dietro l'odio organizzato ci sia sempre la solita ristretta lobby integralista.
Alla presenza di bambini e minorenni che alcuni genitori omofoni hanno portato in piazza per manifestare contro i diritti costituzionali dei loro coetanei, la Antonacci ha sostenuto che l'omofobia sarebbe solo «cosiddetta» e ha cercato di mettere a frutto la crisi economica per sostenere che lo stato dovrebbe pensare prima ai privilegi degli eterosessuali piuttosto che alla difesa chi subisce discriminazioni e violenze. Ha poi sbraitato che il ddl Zan sarebbe «una legge del tutto ingannevole perché si presenta come necessaria per punire le violenze nei confronti di persone con attrazione per persone dello stesso sesso». E non pare sia un caso abbia deciso di usare il gergo ideato da chi promuove fantomatiche "terapie riparative" dell'omosessualità.

Al limite del tragicomico è stato il suo sostenere che «chiunque sa che ogni violenza è già punita». Chissà, forse alla signora Antonacci è capitato spesso di rischiare di essere aggredita perché eterosessuale? Forse le hanno urlato "etro di mer*a" dal finestrino di una macchina in corsa? Oppure nega che possano servire tutele aggiuntive nei confronti di persone esposte a maggior rischi a causa di quell'odio che lei difende a spada tratta?
La Antonacci ha così iniziato a sbraitare che la legge creerà «derive liberticide che colpiranno chiunque espierà un pensiero non allineato al mainstream». Peccato sia falso, dato che la legge non punirà neppure chi istiga all'odio omofobico. Ha poi giurato anche che la legge «imponga una rieducazione del cosiddetto omofobo che dovrà essere forzato a pensare esattamente come il mainstream» e ha sostenuto che che «dire la verità sulla natura dell'uomo diventerà reato». Ovviamente la sua asserzione di fonda sul suo sostenere che lei, in qualità di membro di una setta omofoba, possa decidere quale sarebbe la verità nel suo opporsi alla vita altrui.

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